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Timido accenno di riapertura da parte del Governo Conte. Niente per il Turismo e, soprattutto, per il settore dell'Entertainment e Nightlife.

Aspettative deluse. Molto deluse. Chi si aspettava di poter godere di una riapertura più veloce dopo decine di giorni chiusi in casa in quarantena a causa del Covid19 è rimasto amareggiato e deluso dalle parole del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella ormai consueta e, anche noiosa, conferenza stampa.

Riaprire, almeno, su base regionale: in base ai contagi e in base all'andamento dell'epidemia in ogni regione.

Niente riapertura rapida. Niente "liberi tutti": ancora confinati in casa per la paura di altri di prendere decisioni coraggiose per il Paese, per l'economia, per le imprese, per i lavoratori. Per la parte produttiva di questa Italia sempre meno Belpaese.

E allora aspettiamo con ansia (si scherza) il 4 maggio per poter andare a prendere una pizza da asporto o una porzione di gelato. Questo sì è un provvedimento che risolleverà l'economia stagnante e darà respiro agli imprenditori!



E allora aspetteremo il 18 maggio per poter andare in un negozio ad acquistare un necessario paio di pantaloni o per comprare gli occhiali nuovi. Cosa sono altri 22 giorni?

E aspetteremo giorno 1 giugno per andare a bere un caffé al bar - con il distanziamento sociale - o per mangiare una tagliata di angus al ristorante. E per andare dal barbiere che nel frattempo non sappiamo neanche se riuscirà a riaprire la sua barberia. Cosa è un altro mese?

Un altro mese, dopo 2 di chiusura, rappresenta una questione di vita o di morte per tante persone. Piccoli imprenditori, piccole imprese, consulenti, liberi professionisti che vengono letteralmente macellati socialmente per paura di un virus.

Bisogna riaprire. Bisogna rimettere in moto il Paese. Bisogna dare respiro, e non 600 miserabili euro, a chi vuole lavorare.

Neanche una parola da Conte per il Turismo a parte che riapriranno i musei il 18 maggio. Niente per alberghi, lidi, spiagge, discoteche, locali notturni, disco bar, locali di musica dal vivo, sale slot, bingo.

Niente per oltre 400.000 lavoratori più indotto. La maggior parte senza alcuna tutela e senza bonus elemosina per tirare a campare.



Niente. La vita notturna alla politica (con la p minuscola) ha sempre fatto paura. Come se migliaia di lavoratori e di imprese non fossero, in Italia, uno dei settori trainanti dell'economia.

Coraggio signori politici: vi manca il coraggio e questo non possono darvelo gli imprenditori. Loro ce l'hanno tutti i giorni dell'anno. Per aprire una impresa in questa Italia di tasse e burocrazia bisogna essere coraggiosi e forse un po' folli.

Staff

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