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Nel giorno del suo 80° compleanno è morto il grande attore Gigi Proietti. Uno di quelli che, quando lo vedevi in tv, ti faceva stare bene.


Quando, annoiato, faccio zapping tra i canali della tv, mi capita di trovare un film o un programma in cui c'è Gigi Proietti mi blocco e lo guardo. Fosse anche il Maresciallo Rocca, che non mi piace molto, o "Tosca" andato in onda su Rai Movie il 2 novembre dopo il mitico leggendario cult "Febbre da Cavallo".

Perché Gigi Proietti, che è morto oggi 2 novembre nel giorno del suo 80° compleanno - compiendo così un'ultima mandrakata -, era uno di quei rari attori che bucava il video e diventava parte della famiglia del pubblico.

Fosse a teatro, al cinema o in televisione, era questo l'effetto che Proietti suscitava. Come Alberto Sordi, altro grande re di Roma.

Il "sorriso magico", quello di Mandrake in Febbre da Cavallo, Gigi Proietti l'aveva davvero. Aveva dei tempi comici da grande maestro della comicità e riusciva a inanellare una serie di battute da farti scompisciare dalle risate senza dare il tempo di respirare. A Teatro, poi, era insuperabile.

Non starò qui a scrivere un coccodrillo o una scheda inutile - ci sono già decine di siti che lo fanno - dei suoi lavori e dei suoi successi.

Con Proietti se ne va un altro grandissimo attore. Un gigante in un panorama piatto di piccole comparse nel grande spettacolo della recitazione.




Giusto ieri sera Rai Movie ha rimandato in onda "Febbre da Cavallo" e, ovviamente, anche io mi son piazzato davanti la tv a recitarlo, praticamente, a memoria e a continuare a ridere delle battute già ascoltate tantissime volte. Mandrake, Er Pomata, l'avvocato De Marchis, Felice, Manzotin sono tutti personaggi entrati nell'immaginario collettivo. Quel film è un capolavoro di Steno. Altri tempi in cui il politicamente corretto o il ciarpame demenziale non rovinavano il cinema e la cultura.

Proietti insomma, con tutti i personaggi che ha interpretato, era diventato uno di casa, uno di famiglia. Non tutti gli attori ci riescono.

Non rimane che ringraziarlo per la sua Arte e per averci donato - e continuerà a farlo poiché continueremo a guardare i suoi film - tantissime risate.

Grazie Gigi, ci hai fatto - ci fai e ci farai - stare bene.

G.B.F.


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