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10 febbraio: giorno del Ricordo. La Storia però si deve contestualizzare. Più storici e meno propaganda.





Giorno del Ricordo, per non dimenticare l'esodo istriano, dalmata e fiumano degli italiani e i morti nelle foibe.
Il tutto, però, non può essere preso a pezzettini, suddiviso in base agli interessi di partito.
La Storia, quella con la s maiuscola, deve essere contestualizzata oppure qualcuno potrebbe approfittarne per strumentalizzarla per interessi di una parte.




La questione delle foibe va inserita nel contesto più ampio della II Guerra Mondiale, delle violenze squadriste dei fascisti a Trieste e verso gli abitanti di confine (rastrellamenti degli sloveni) durante il Ventennio, del campo di concentramento fascista di Gonars.
L'Italia che annette i territori occupati di Lubiana al Regno (con i fascisti che aggrediscono la popolazione slovena locale considerata inferiore) senza però aver prima firmato il trattato di pace.


Quegli abitanti di confine, per qualcuno di frontiera, che parlavano anche sloveno perché le loro radici erano slovene che dovettero patire le scellerate decisioni delle Leggi Razziali. Quei bambini a cui si sputava in bocca se proferivano una parola in sloveno.

I fascisti che cercarono, dunque, di cancellare ogni traccia delle radici e delle origini di quelle persone.




I fascisti furono sconfitti dai partigiani comunisti di Tito che identificavano, sbagliando, tutti gli italiani con i fascisti.

La vendetta contro gli italiani sconfitti - l'eccidio delle foibe - è stato un grande sbaglio che doveva essere evitato. Nessuno storico giustifica le scelte dei partigiani di Tito ma le migliaia di morti nel campo di concentramento di Gonars, le violenze squadriste contro cittadini di origine slava, ciò che accadeva in Europa avevano ormai esacerbato gli animi.
Furono presi di mira gli italiani non comunisti.


Secondo i maggiori storici delle foibe, che hanno stilato uno studio congiunto Slovenia-Italia voluto dai Governi dei due paesi (ma, sembra, non pubblicato in via ufficiale dall'Italia perché i risultati cui sono arrivati anche gli storici italiani non piacciono -forse- a certa politica), le persone lasciate cadere nelle foibe sarebbero non più di 1.500. Qualcuno si è spinto a dichiarare qualche migliaio (forse 5.000). Giornalisti, che non sono però storici (lo Storico lavora ad un livello ben diverso rispetto ad un giornalista appassionato di Storia), han scritto di 20.000 vittime.

Di sicuro, però, non sono un milione di persone come qualcuno nel grossolano tentativo di riscrivere la storia ha dichiarato in passato.

Non si è mai verificato il genocidio degli italiani (ci fu quello degli Ebrei ad opera di nazisti e fascisti).




La Storia, ribadiamo, non può essere piegata ad esigenze di partito sperando che l'ignoranza della gente faccia il resto. E' anche vero che in certe scuole ormai la storia non si studia più (negli Istituti Professionali) appena 1 ora a settimana in modo che i ragazzi crescano perfettamente ignoranti e incapaci di comprendere cosa accada loro intorno.

La Storia, le Scienze Umane, la Cultura sono il nemico più grande della politica, in particolar modo quando è gemella dell'ignoranza.




E' chiaro che qualcuno freme per riscrivere la Storia della II Guerra Mondiale. Il Revisionismo Storico è in agguato.
Il giudizio di quegli anni non può essere condiviso né condivisibile con chi ha sostenuto fascisti e nazisti e ancora oggi osanna certe figure maledette della Storia.

Giornalisti con tessere di partito che conducono leggere trasmissioni a sfondo storico (decisamente superficiali), politici che parlano di eventi storici senza conoscerli: la Storia che diventa chiacchiera da bar.




Ogni anno si celebra la foiba di Basovizza che, per alcuni partiti, è diventata simbolica mentre per altri si tratterebbe di un falso storico.

In quella foiba, però, secondo alcuni storici - tra cui i maggiori storici delle foibe - non ci sono mai stati corpi di italiani.
Qualcuno, invece, ha scritto di 3.000 vittime.

Da dire che, sull'argomento, la propaganda neofascista non manca. Unita al comprensibile rancore dei parenti sia delle vittime sia degli 250.000 esodati dalle loro terre e dalle loro case. Un esodo forzato è un atto di una violenza inaudita.


In quella foiba sicuramente furono gettati i corpi di un centinaio di soldati tedeschi e dei loro cavalli. Morti non nella foiba ma sul campo di battaglia negli scontri contro i partigiani jugoslavi. A scoprire i loro cadaveri furono gli americani.

E' quanto ha spiegato lo storico italo-sloveno Joze Pirjevec, sloveno che ha studiato Storia all'università di Trieste (per poi studiare ancora in altre città) ed è stato docente di Storia Contemporanea all'Università di Padova. Autore di un libro attento alle fonti e ai dati (non chiacchiere da bar e da tifosi).

Ha spiegato come "gli jugoslavi non volevano affatto colpire e tantomeno eliminare gli italiani in quanto tali, ma catturare, perseguire e punire i responsabili e complici dei crimini fascisti e nazisti. I dati disponibili sugli uccisi italiani confermano che si trattava in maggioranza di persone coinvolte nel fascismo e nel collaborazionismo, in particolare come membri delle formazioni militari, paramilitari e di polizia, anche se non colpevoli a livello personale dei crimini commessi sotto quelle insegne".

Va anche ricordato come Storia e Memoria siano cose nettamente differenti.





Ovviamente l'idea di certi neofascisti sembra quella di far bilanciare l'orrore fascista e nazista della Shoah con le foibe. Come se si usasse una bilancia.

La Storia, però, non si pesa. Si contestualizza e si insegna ai giovani per evitare che possano fare gli errori del passato e non per propaganda di partito.

La Shoah (27 gennaio - Giorno della Memoria), le foibe (10 febbraio - Giorno del Ricordo), in fondo sono orrori che non si dovrebbero mai ripetere.

Salvo poi guardare un telegiornale e sentire che da un anno la Russia massacra gli ucraini.

L'essere umano, specie se infarcito di ignoranza e propaganda, sembra destinato a non imparare mai.


Staff

Video --> Fanpage
Libro --> Foibe. Una storia d'Italia di Joze Pirjevec - Einaudi Storia
Relazione --> Relazione della Commissione mista storico culturale italo-slovena (1993-2001)






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