Processo plusvalenze. Sentenza shock solo per la Juventus e i suoi dirigenti. Tutte le altre squadre prosciolte. La plusvalenza non è un reato e non si usa solo nel calcio. Protesta dei tifosi che disdicono abbonamenti a Pay-tv e a giornali ritenuti di parte. La Juventus passi al silenzio stampa contro i giornalisti che le sono nemici.
Incredibile ma vero. Assoluzione revocata alla Juventus nel processo plusvalenze e condanna immediata (mai vista la giustizia italiana così veloce).
Subito penalizzazione di 15 punti. Mai vista una roba del genere. Da rimanere sconcertati. Dal club bianconero si preannuncia battaglia.
Protesta il mondo dei veri tifosi e dei veri sportivi. Sconcertati e increduli quei giornalisti che ancora possono essere definiti tali.
Si perché la penalizzazione della Juventus è qualcosa di inaudito. Tra i tifosi bianconeri, da anni ormai, circola l'idea che qualcuno voglia farla pagare alla Juventus: perché vince, perché ha alle spalle una invidiabile solidità finanziaria, perché è una società e una azienda sinonimo di vittoria in tutto il mondo. Roba da invidia per i rosiconi, insomma. Rosiconi e piangina che non sarebbero solo tifosi ma persone con un elevato potere.
Bastava comminare una multa: perché comminare punti di penalizzazione e colpire calciatori e tifosi?
Ovviamente le motivazioni della decisione, che si avranno entro 10 giorni, faranno un po' di chiarezza. Entro 30 giorni dalle motivazioni, i legali della Juventus, potranno fare ricorso.
Le plusvalenze sono, ad ogni modo, usate da moltissime società sportive anche perché determinare il valore del cartellino di un calciatore è quasi impossibile.
La plusvalenza, in pratica, è definita come un profitto: una differenza positiva tra due valori di uno stesso bene in momenti diversi. Acquisto un calciatore a 10 milioni e lo cedo a 30. Plusvalenza di 20 milioni. E questo, sia chiaro, non è un reato. Tant'è che lo fanno praticamente tutte le società calcistiche.
E' come voler determinare con assoluta certezza il valore di un quadro del Caravaggio che vada all'asta. Varrà 100 milioni o 300 milioni di euro. E se varrà un miliardo cosa si fa? Si manda a processo il proprietario del quadro perché ci è antipatico?
Che una sola squadra, guarda il caso la Juve, sia in grado di usare le plusvalenze in modo "fraudolento" o "scorretto" è praticamente assurdo.
Claudio Marchisio, ex centrocampista della Juventus, è stato chiaro: "le plusvalenze le fanno tutti ma si punisce solo la Juventus". E qui si torna all'ipotesi e forse all'illazione che qualcuno o un gruppo di persone che hanno "potere" vogliono affossare la Juventus.
Da ricordare che la plusvalenza va in partita doppia e, dunque, la Juventus non può averle fatte da sola. Ci devono essere anche altre squadre. Perché non si indagano? Perché non si intercettano? Perché non si sanzionano? Se le plusvalenze della Juventus non sono corrette allora non dovrebbero esserle quelle delle altre squadre. Dal 2006 - con l'enorme farsa di Calciopoli - si tenta di mettere sotto processo la Juventus. E' quello che i tifosi fanno rimbalzare sui social network da anni e, in particolar modo, in queste ultime ore. Un clima da inquisizione e caccia alle streghe non più sopportabile.
Qualche tifoso si spinge oltre e sostiene che il sogno di qualcuno è di non vedere la Juventus nel campionato italiano. Il sogno proibito è sempre quello di far fuori i bianconeri ma non sul campo: in tutti i modi.
In questo modo, però, si perde sempre di più la fiducia in quella che dovrebbe essere la Giustizia: quella ideale, quella uguale per tutti. Si rimane perplessi, pensierosi, incerti, sfiduciati.
I legali della Juventus, squadra che gioca in uno Stato (l'Italia) in cui c'è il Diritto hanno ricordato nella loro memoria difensiva come il ricorso fosse "inammissibile, in ragione dell'assenza, nel caso in esame, dei presupposti applicativi di tale mezzo di impugnazione straordinario", cioè di "fatti nuovi", secondo il principio per cui "nessuno può essere perseguito o condannato penalmente dalla giurisdizione dello stesso Stato per un reato per il quale è già stato assolto o condannato a seguito di una sentenza definitiva conformemente alla legge e alla procedura penale di tale Stato".
Passa, infine, un altro concetto fuori da ogni logica del calcio. Se un giocatore andrà alla Juventus il valore del suo cartellino sarà sempre sotto controllo, se - invece - andrà in qualsiasi altra squadra il suo cartellino potrà valere qualunque cifra.
Una assurdità incomprensibile e fuori da ogni logica.
I tifosi bianconeri hanno disdetto in massa abbonamenti a Pay-tv e giornali online.
Qualcuno vuole boicottare la Juventus (almeno per i tifosi bianconeri) e allora i tifosi boicottano il campionato, le pay-tv, i giornali e lanciano un fortissimo segnale di protesta alla FIGC. Una reazione probabilmente inaspettata e non preventivata ma, del resto, una sentenza così particolare - nei confronti della Juventus - è sicuramente inaspettata e, per molti, davvero poco chiara.
C'è anche chi suggerisce di più: la società Juventus vieti qualsiasi contatto tra giocatori e giornalisti. Si pratichi il silenzio stampa contro quei giornalisti di parte che sono asserviti a chi vuol fare fuori la Juventus.
Un plauso, stavolta, va ad Allegri che nonostante tutto dissimula e carica i suoi ragazzi a dare sempre il meglio.
Vincere sul campo sarebbe la migliore lezione da dare a tutti i rosiconi.
Staff
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Dove comanda la mafia i posti nelle istituzioni vengono tendenzialmente affidati a dei cretini. A degli idioti, termine con cui indichiamo “l’uomo inetto a partecipare alla cosa pubblica”. Ma che vi diventa adatto e prendi anzi a parteciparvi, anche ai livelli più alti, appunto per assecondare le esigenze della mafia. Il cretino farà spontaneamente, spesso in buona fede, ciò di cui la mafia ha bisogno. Di più: lo farà gratis. E se ci sarà da omettere, ometterà. Più in generale: se bisognerà non capire, lui non capirà. Anzi, porterà a sostegno delle azioni od omissioni desiderate dai clan nuove e insospettabili argomentazioni. Talora con un entusiasmo da neofita. Userà parole che i clan, o gli ambienti ad essi vicini, non avrebbero saputo inventare o rendere credibili. È una inettitudine relativa quella di queste persone, nel senso che esse non vedono, o non sanno misurare, sulla base delle loro priorità culturali, il pericolo mafioso. La vera forza della mafia sta fuori dalla mafia.
Giovanni Falcone
Dove comanda la mafia i posti nelle istituzioni vengono tendenzialmente affidati a dei cretini. A degli idioti, termine con cui indichiamo “l’uomo inetto a partecipare alla cosa pubblica”. Ma che vi diventa adatto e prendi anzi a parteciparvi, anche ai livelli più alti, appunto per assecondare le esigenze della mafia. Il cretino farà spontaneamente, spesso in buona fede, ciò di cui la mafia ha bisogno. Di più: lo farà gratis. E se ci sarà da omettere, ometterà. Più in generale: se bisognerà non capire, lui non capirà. Anzi, porterà a sostegno delle azioni od omissioni desiderate dai clan nuove e insospettabili argomentazioni. Talora con un entusiasmo da neofita. Userà parole che i clan, o gli ambienti ad essi vicini, non avrebbero saputo inventare o rendere credibili. È una inettitudine relativa quella di queste persone, nel senso che esse non vedono, o non sanno misurare, sulla base delle loro priorità culturali, il pericolo mafioso. La vera forza della mafia sta fuori dalla mafia.
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Dove comanda la mafia i posti nelle istituzioni vengono tendenzialmente affidati a dei cretini. A degli idioti, termine con cui indichiamo “l’uomo inetto a partecipare alla cosa pubblica”. Ma che vi diventa adatto e prendi anzi a parteciparvi, anche ai livelli più alti, appunto per assecondare le esigenze della mafia. Il cretino farà spontaneamente, spesso in buona fede, ciò di cui la mafia ha bisogno. Di più: lo farà gratis. E se ci sarà da omettere, ometterà. Più in generale: se bisognerà non capire, lui non capirà. Anzi, porterà a sostegno delle azioni od omissioni desiderate dai clan nuove e insospettabili argomentazioni. Talora con un entusiasmo da neofita. Userà parole che i clan, o gli ambienti ad essi vicini, non avrebbero saputo inventare o rendere credibili. È una inettitudine relativa quella di queste persone, nel senso che esse non vedono, o non sanno misurare, sulla base delle loro priorità culturali, il pericolo mafioso. La vera forza della mafia sta fuori dalla mafia.