Sfatiamo un mito: non è vero che ogni condomino può installare videocamere di sorveglianza in qualunque parte del condominio. Ci sono delle regole e vanno sorvegliate a meno che non si voglia incorrere nel reato di "Interferenze illecite nella vita privata".
Un singolo condomino può installare una videocamera di sorveglianza per la propria sicurezza anche senza autorizzazione dell'assemblea ma può farlo solamente per visionare la propria porta di casa o il proprio posto auto. Non di più.
Il punto è proprio questo: può riprendere la propria pertinenza ma non deve andare oltre: non può riprendere l'intero garage, non può riprendere gli altri condomini e le loro attività, non può riprendere i poggioli e gli appartamenti dei vicini.
La videocamera deve essere fissa, insomma, e deve riprendere solo la porta di casa, lo spazio del poggiolo, il posto auto del condominio che l'ha installata. Oltre i confini della propria pertinenza non deve e non può riprendere. In nessun caso.
La riforma del condominio del 2012 ha fatto un po' di chiarezza. Una sentenza della Corte di Cassazione del 2008 (44516/08) ha generato non poca confusione nonostante sia chiarissima. In questo specifico caso, infatti, l'installatore della videocamera (che riprendeva anche gli spazi condominiali comuni e piccolissime porzioni di pertinenze di altri condomini) aveva dato la possibilità a tutti di monitorare attraverso le televisioni di casa tutte le immagini in qualunque momento della giornata.
La nuova legge sul condominio (in realtà in vigore da tre anni) mette ordine e supera quella sentenza della Cassazione (del 2008). Già nel 2010, giudici illuminati, sancivano come neppure l'assemblea di condominio possa deliberare l'installazione di impianti di videosorveglianza proprio in virtù della tutela dei dati personali (primo fra tutti la propria immagine). Purtroppo in tanti condominii c'è sempre qualcuno che - con la scusa della sicurezza - vuol farsi i fatti dei vicini di casa. La videosorveglianza del posto auto assegnato (in uno spazio open dove parcheggiano tutti) è il mero tentativo, probabilmente, di spiare i vicini e le loro abitudini.
Dunque l'installazione può essere effettuata solo se il condomino intende sorvegliare un'area che gli appartiene o su cui ha un diritto purché non vada a ledere il diritto alla privacy degli altri condomini. Le immagini riprese, ad ogni modo, non dovranno mai essere comunicate a terzi o diffuse.
Il condomino installatore dovrà, ad ogni modo, garantire agli altri condomini di non riprendere le loro pertinenze e le loro abitudini quotidiane. Sembra ovvio che potrà farlo mostrando loro le immagini riprese quando gli sarà richiesto.
Diverso il caso in cui l'intera assemblea condominiale sia interessata ad installare videocamere di sorveglianza. Dovrà essere individuato un titolare del trattamento dei dati raccolti (potrebbe essere l'amministratore del condominio), i dati dovranno essere protetti e conservati per un periodo di tempo definito, le telecamere non potranno riprendere aree esterne al condominio, si dovranno applicare dei cartelli ben visibili per informare tutti della presenza delle videocamere.
Se un condomino, dunque, decidesse di fare il furbo intromettendosi nella vita privata dei vicini di casa potrà essere sanzionato con sanzioni amministrative e penali.
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