Terremoto ad Ischia. Diciamolo pure che i media italiani stanno esagerando e che a qualcuno fa comodo creare polemiche che distolgono l'attenzione dell'opinione pubblica.
Ischia non è sprofondata. Ad Ischia non è crollato tutto.
Non si capisce perché ma i media italiani stanno esagerando alla grande per parlare di questo terremoto che ha provocato due morti, 40 feriti e 2.600 sfollati oltre a numerosi danni tra case piuttosto vecchie.
A parlare è la popolazione di Ischia che se la prende con i giornalisti. Non è vero che è tutto crollato come non è vero che una parte dell'isola sia sprofondata. Troppi film catastrofici in tv, probabilmente.
La fervida fantasia o la smodata ricerca della notizia han fatto sì di trasformare un evento come il terremoto in una sorta di mega catastrofe.
E, guarda caso (trattandosi di Meridione), subito è scoppiata la polemica contro le case abusive, le concessioni e le autorizzazioni facili.
Una bella polemica esagerata che distoglie l'attenzione dell'opinione pubblica dalle mancanze dello Stato a L'Aquila, di Amatrice e delle aree limitrofe. In Italia fa notizia solo l'ultimo fatto avvenuto. Più se ne parla e meno la gente si ricorda di ciò che era accaduto prima.
A parte che, il buonsenso e il buongusto, avrebbero dovuto far slittare le polemiche a qualche tempo dopo, sembrerebbe che - trattandosi di Sud - sia necessario trovare subito un colpevole. E se dei colpevoli ci sono, non sono di certo tutti gli abitanti dell'isola, della Campania o dell'intero Sud.
Vogliamo forse negare che casi di cattiva pubblica amministrazione siano piuttosto diffusi nel nostro Paese? Vogliamo forse negare che la maggior parte dei media nazionali hanno le sedi da Roma in su?
E allora se quando si parla di Meridione si deve parlare sempre male perché fa "politicamente" bene ai media, io me ne tiro fuori cercando di ristabilire un po' di verità. Perché cose che non funzionano bene, al Nord, ce ne sono a bizzeffe solo che non se ne parla quasi mai perché fa più comodo addossare il problema al Sud non appena se ne presenta l'occasione.
Del resto la Storia d'Italia, fin dai tempi dell'Unità, è piena di soprusi ai danni della gente del Sud. Solo chi non ha studiato (e non ha capito cosa studiava non lo sa).
Prima delle polemiche, personalmente credo sia necessario pensare ai feriti e ai 2.600 sfollati. La stagione fredda è alle porte e bisogna fare in fretta.
Ultima nota su quegli imbecilli che sui social network, siti che raccolgono la feccia dell'umanità e la mettono alla pari con persone normali, sperano e auspicano un'eruzione distruttiva del Vesuvio: siete da ricovero. Così come quelle persone del Sud che, invece, di dimostrare solidarietà puntano il dito contro "l'abusivismo" (così, in generale stile analfabeta funzionale), fregandosene delle persone in difficoltà. Dovreste vergognarvi.
G.B.F.