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Il caos per il mix di vaccini non si ferma: l'Agenzia europea dei medicinali e l'Agenzia italiana del farmaco hanno pareri diversi su AstraZeneca. Ai cittadini, intanto, non vengono fornite informazioni.

Secondo l'Ema, l'Agenzia europea dei medicinali il vaccino di AstraZeneca può essere inoculato a tutte le fasce di età in quanto il rapporto rischi-benefici rimane positivo ossia i casi di effetti collaterali molto gravi sono pochissimi rispetto al numero di somministrazioni.

Secondo l'Agenzia italiana del farmaco, invece, AstraZeneca deve essere somministrato solo agli over 60.

L'Aifa, inoltre, ha approvato il mix vaccinale ossia prima dose con AstraZeneca e seconda con Pfizer o Moderna.

"Sulla base di studi clinici pubblicati nelle ultime settimane, la Commissione tecnico scientifica - si legge su Ansa.it - ha ritenuto, a fronte di un rilevante potenziamento della risposta anticorpale e un buon profilo di reattogenicità, di approvare il mix vaccinale (prima dose con Vaxzevria e seconda dose con Comirnaty di Pfizer o, per analogia, con il vaccino Moderna).

Gli studi, i pochissimi conosciuti, sono inglese (su appena 800 persone), spagnolo (su appena 600 persone) ed un altro tedesco su sole 26 persone. Veramente numeri troppo bassi: è stato detto più volte che un evento di effetto collaterale grave si verifica ogni centomila somministrazioni.
Non sono dati utili per definire un ottimale rapporto rischio-benefici.




Bisognerebbe sapere, ma non è stato specificato, perché per l'Ema il vaccino AstraZeneca sia valido per tutta la popolazione mentre per l'Aifa non lo sia.
Sembra che tutto sia scaturito da un fraintendimento da parte di una testata giornalistica. E tutte le altre si sarebbero accodate senza verificare: brutta pagina di giornalismo. Disinformazione, insomma.

Se fosse davvero solo un fraintendimento perché l'Aifa avrebbe cambiato le regole di somministrazione di AstraZeneca?

E, mentre la fiducia della gente viene minata ogni giorno di più dall'incertezza, a noi non rimane che assistere ad uno strano quanto imprevisto "scontro di pareri" tra scienziati e medici. E mentre loro danno pareri differenti le persone non sanno cosa fare e brancolano nel buio.

Probabilmente sarebbe bastato consentire, a chi ha già ricevuto la prima dose di AstraZeneca, la somministrazione della seconda. Non si cambiano le regole sulla base dell'onda emozionale temporanea.

Anche oggi abbiamo chiamato il numero verde di emergenza Covid e non abbiamo ricevuto informazioni utili su eventuali rischi da mix di vaccini.

Il 15 giugno il nostro direttore dovrà ricevere la seconda dose del vaccino: la prima era stata AstraZeneca. Per la seconda si vedrà: le informazioni sui rischi che si corrono non vengono fornite nonostante le numerose e continue richieste.

900.000 persone, che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca e sono in attesa della seconda - tra cui il nostro direttore - potrebbero essere dunque, in via non ufficiale ma cambia poco, cavie per la sperimentazione.

Alcuni esponenti politici nazionali hanno espresso questo nostro concetto (di cavie) ma a noi di Assud interessa la sicurezza degli italiani e non il loro consenso elettorale.

Staff

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