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Attentati in Spagna e in Finlandia. A Barcellona 14 morti e un centinaio di feriti. A Turku 2 morti e 8 feriti. La vigliaccheria dei terroristi non ha limiti. Aggiornamento.


Chiamarli vigliacchi è riduttivo. Solo un vigliacco, e non un soldato sebbene di un fantomatico esercito del califfato, può fare quello che è stato fatto a Barcellona (come a Nizza in Francia, Berlino, e a Londra in Inghilterra). Solo dei vigliacchi, come in Finlandia, assaltano armati di coltello una donna mentre spinge un passeggino.

In Spagna attentati anche a Cambrils (sempre in Catalogna) e ad Alcanar in Tarragona. I complottisti direbbero che i tre attentati in Catalogna si verificano giusto quando si è riacceso il dibattito sull'indipendenza catalana con un referendum che si terrà a breve.

Secondo altri "esperti" i nuovi attentati sono frutto dei foreign fighters sconfitti in Siria e in Iraq (dove il fantomatico stato islamico non c'è più) e che, rientrati nelle loro case europee, cominciano le loro attività terroristiche.

Non starò qui a raccontare i fatti e gli eventi poiché i media ne sono pieni. 

Esprimo solo il cordoglio e la tristezza per le vittime di una guerra che non c'è e che non ha motivo di esserci in quanto, troppo spesso, i terroristi sono giovani cresciuti nei paesi Europei che hanno accolto i loro padri. 

La guerra, per quanto possa sembrare strano, ha delle regole, ha un codice d'onore, esige il rispetto del nemico nell'ambito di convenzioni. Salire su un furgone, su un camion e andare addosso ai turisti è un gesto inqualificabile per qualsiasi vero militare di carriera.

Non è una questione di religione. Non insultiamo l'intelligenza delle persone. Nessuna religione monoteista insegna ai propri fedeli e credenti l'odio. Le religioni monoteiste insegnano l'amore per la vita e il rispetto delle regole. 



Il nemico non è il musulmano così come non lo è il cristiano, l'ortodosso e l'ebreo. Il vero nemico è l'ignoranza inteso in senso generale poiché chi "arruola" questi "soldati", questi quaquaraquà direbbe Sciascia, sfrutta i loro gap mentali, la loro mancanza di personalità, il loro vuoto morale ed etico. Questo vuoto, probabilmente, frutto anche di scelte politiche occidentali che si erano illusi di aver stimolato la "Primavera araba" senza rendersi conto di aver tolto, invece, il tappo ad un mare di follia e terrore che si è riversato in Europa.

A Barcellona ad agire è stato un commando di minorenni e giovani il che indica un problema educativo sia da parte delle famiglie sia da parte delle istituzioni, prima fra tutte la scuola. Giovani che non hanno valori.

Erdogan, in Turchia, ha un ruolo fondamentale come l'avevano, piaccia o no, Assad in Siria, Gheddafi in Libia, Mubarak in Egitto, Hussein in Iraq e parzialmente Ben Alì in Tunisia.

L'occidente europeo ha la responsabilità di aver troppo sfruttato i paesi del Nord Africa e di non aver saputo garantire a tutti i cittadini - come nelle banlieu francesi e come stiamo facendo in Italia - la giusta integrazione e le stesse possibilità.

La vacuità e il basso profilo della politica europea, tutta banche e finanza e dalla visione miope su troppe cose, ha permesso di rendere polveriere i paesi del Maghreb, la Siria, l'Iraq. E così anche il mero interesse economico degli USA che ha scatenato dalla fine del secolo scorso quelle guerre di cui, comunque oggi, si paga il prezzo.

A Barcellona, come in altri tristi casi, si sono registrate tre vittime italiane. Una di Legnano, una di Bassano del Grappa e una donna residente in Argentina. Una vittima vicentina, dunque, della nostra provincia.
Giovani la cui vita è stata cancellata in pochi secondi durante momenti di gioia, durante una vacanza.

Non cadrò nella retorica del "tutti via" e del "tutti a casa". Mi auguro che la politica italiana cominci a capire che non può continuare a riempire le strade delle nostre città con persone di cui non si sa davvero nulla. Il rischio è quello di innestare una polveriera sociale. Sì, credo sia tempo di rimpatriare chi non ha titolo per stare nel nostro Paese. Non con il foglio di via: con i fatti. 

Fondamentale, per non cadere nella trappola del terrorismo, è continuare a vivere ogni giorno normalmente. Come sapete il nostro network ha una sede a Barcellona per cui siamo molto vicini alla popolazione e alla città tutta.

Ho contattato Massimo Puglisi, catanese a Barcellona, che mi dice come la città abbia - già oggi - ripreso a vivere come tutti i giorni. "C'è molta solidarietà - afferma Puglisi -. Non ci lascia intimidire facilmente".

Concordo in pieno. Non bisogna aver paura. Bisogna che la politica europea e quella italiana si decidano ad affrontare la tematica con la massima serietà. C'è poco da scherzare o da sottovalutare. 

Non si può parlare solo di soldi e di banche.

G.B.F.







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