Aggressioni con l'acido: delle vittime non si parla
Nessuno parla più delle vittime sfigurate con l'acido. A fare notizia sono gli aggressori che non vogliono andare in carcere. Può accadere solo in un Paese balordo come il nostro.
Nulla di personale ma si parla più degli aggressori che delle vittime. In questo strano Paese che è l'Italia passa sempre il concetto che in carcere non ci si finisce quasi mai. Tanto c'è sempre un giornale, un prete, un'associazione che riesce a creare il caso mediatico che permette di ottenere uno sgravio della pena.
Così chi ha lanciato acido sul volto di una persona - all'improvviso - si trasforma (sui media che vogliono vendere copie) in una persona brava e impeccabile. Peccato che troppo spesso le parole riportate sui giornali (con il filtro degli avvocati) non siano quasi mai richieste di perdono rivolte alle vittime.
Per lanciare acido sul volto ad un'altra persona e farne sciogliere la pelle ci vuole una crudeltà incredibile. Una roba da film horror.
Le vittime, già. Di loro non si parla quasi mai. Se riescono a creare, anche loro, un caso mediatico allora gli aggressori saranno doverosamente puniti. Altrimenti non è detto che avranno quanto spetta loro.
A parte preti, giornali e televisioni, rimane un dubbio: lanciare acido sul viso di una persona è o non è un reato grave?
Il buonsenso ci dice - a noi cittadini normali - che si tratta di una azione molto grave. Se è stata premeditata, lo è ancora di più.
Il buonsenso ci dice che chi compie azioni come queste debba espiare la propria colpa. Ricordiamoci, infatti, che dopo neanche 10 anni di carcere l'attentatore torna in libertà (buona condotta e tutto il resto).
Lo sfigurato, invece, ossia la vittima, è condannato per tutta la vita a vivere una vita molto difficile. Della vittima si parla poco. Quasi mai.
Se la vittima, in questo Paese di terribili e infantili mammoni, è una donna allora l'aggressore (uomo) è un mostro e subito scatta l'idea del "tentato femminicidio" con i media pronti a sciorinare parole su parole in talk-show televisivi inutili come il ghiaccio al Polo Nord.
Se la vittima è un uomo non se ne parla più. Incredibilmente, la pietà la suscita la donna che ha aggredito.
L'Italia è un Paese in cui non c'è certezza della pena. Un Paese in cui le emozioni del momento hanno il sopravvento su tutto.
Nulla di personale con gli aggressori (potranno rifarsi una vita dopo il carcere che servirà a comprendere il male fatto ad altri) ma sarebbe più corretto e più civile tutelare anche le vittime.
G.B.F.