Il campionato italiano di calcio di serie A diventa sempre meno interessante. A poco più di metà campionato sembra che i giochi siano fatti. Sarebbe opportuno riformare la serie A e riportarla a diciotto squadre. Riformare anche le modalità di retrocessione.
La ventiquattresima giornata del campionato di calcio di serie A non ha regalato emozioni. La Juventus ha vinto ancora una volta (2 a 0 al Cagliari) ed è in testa con 60 punti. Seguono Roma, Napoli e via dicendo.
Per il sesto anno di fila lo scenario è lo stesso. Quest'anno, almeno per la zona retrocessione, è anche peggio.
La Juventus da sei anni domina il campionato di serie A. In modo meritato. Le polemiche sono sterili ed inutili. I bianconeri sono ancora la squadra che in Italia è difficile battere. Vanno avanti per la loro strada e continuano a vincere.
Dietro i bianconeri, per quanto il loro calcio possa essere a sprazzi godibile, ci sono il Napoli e la Roma. Fuori dai giochi le squadre milanesi.
A metà classifica, in virtù di quanto accade in fondo alla classifica, si vive vita tranquilla. Già, retrocedere sarà davvero molto difficile. Perché in fondo ci sono tre squadre piuttosto distaccate. Il Pescara sembra ormai condannato. Crotone e Palermo difficilmente potranno salvarsi entrambe. Dovrebbero crollare Empoli (a 8 punti dal Palermo terz'ultimo) e Genoa.
Il campionato, insomma, sembra chiuso e non ha più mordente, ansia, motivi per essere seguito da moltissimi tifosi.
Si percepisce la necessità di riforma della serie A. Il primo passo potrebbe ritornare alla formula a diciotto squadre in modo da riequilibrare un po' i valori. Ipotesi sposata da tantissimi giornalisti sportivi dei maggiori giornali italiani.
Sarebbe necessario anche riformulare le modalità di retrocessione dalla A e di promozione verso la B.
Personalmente sono favorevole alla reintroduzione della formula con 4 squadre a rischio. Retrocessione, però, non automatica: magari solo l'ultima in classifica andrebbe in serie B e solo la prima della serie cadetta sarebbe promossa.
Le altre squadre (2 o 3) in fondo alla classifica di A dovrebbero giocare uno spareggio con le squadre di B (2 o 3) che anelano alla massima serie.
Tre o quattro squadre in retrocessione dalla A e in promozione dalla B è, ovviamente, solo uno scenario ipotetico.
Probabilmente, in questo modo, potremmo assistere a campionati un po' più equilibrati e appassionanti al fine di recuperare il gusto di seguire il campionato del gioco più bello con più passione (e con più attenzione verso la serie B).
G.B.F.