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E come ogni anno molti docenti delle scuole italiane, a fine scuola, rimangono senza stipendio e senza mezzi di sostentamento. La Naspi ossia la "disoccupazione" è di appena poche centinaia di euro per 62 giorni.



"Una cosa a cui non ci si abitua mai". Questo è quello che ci dicono molti docenti delle scuole con cui abbiamo parlato. Docenti a tempo determinato: specialmente quelli il cui contratto finisce il 30 giugno se non prima.

Adesso tantissime persone dovranno far fronte all'estate senza stipendio e senza soldi. Sperando nell'aiuto della famiglia che spesso non c'è.
Esiste la favola, che si tramanda da decenni, della "disoccupazione" per gli insegnanti. Esistono gli insulti che si ripetono ogni volta: "adesso per tre mesi non lavorate e vi danno pure soldi. Statali.".

Non è proprio così e non interessa a nessuno. Le chiacchiere da bar fanno comodo a tutti: prima di tutto alla politica così non risolve mai il problema. L'Europa aveva invitato a stabilizzare i docenti che avessero almeno tre anni di servizio ma, invece, la politica ha preferito vendere ai precari (già con pochi soldi in tasca) e agli insegnanti di ruolo corsi su corsi, cfu su cfu.

Un datore di lavoro, lo Stato, che autorizza il mercato dei corsi senza organizzarne o proporne mai di gratuiti con cfu validi. I docenti sono la categoria di lavoratori che se vogliono lavorare devono pagare ossia comprare migliaia di euro di corsi. Fantastico.

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