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Da mesi ci dicono che i bambini e i giovani non devono andare dai nonni perché rischiano di contagiarli con il Covid 19 ma allora come possono tornare a scuola tutti insieme?

Qualcosa non torna. Gli esperti - e quanti ce ne sono in Italia di esperti - da mesi ci dicono che bambini e giovani non devono andare dai nonni perché possono metterli a rischio di contagio Covid 19. Fino alla fine del periodo natalizio è stato ripetuto fino alla nausea. Fino a pochi giorni fa, insomma.

Niente visite dai nonni, niente pranzi, niente abbracci, niente vicinanza. Basta cercare su Google (il web sarà la rovina di quei partiti che han fatto fortuna grazie ad esso perché il web non dimentica) per vedere che le indicazioni del Governo sono state sempre queste.




Allora non si capisce come i giovani possano riunirsi e fare assembramento (non sarebbero giovani se rispettassero tutte le regole) dentro le aule delle scuole. Abbiamo capito che il virus non va a scuola, non va a pranzo, non va al supermercato, non va al centro commerciale nel fine settimana ma ci va da lunedì a venerdì.

Abbiamo visto, insomma, una serie di scelte incomprensibili. Leggiamo su diversi siti di informazione che il Comitato Tecnico Scientifico è per il rientro a scuola mentre l'Istituto Superiore di Sanità non sembra essere d'accordo. Assolutamente fantastico.

Rimane il fatto che moltissimi docenti e parte del personale delle scuole sono un po' avanti con l'età. Ma forse, secondo gli scienziati, il virus si tiene lontano dai docenti. Deve essere un virus che non ama la cultura (si ironizza, eh... chiaro?).

Il punto è che le indicazioni dei DPCM appaiono assurde. Rimangono un mistero per la maggior parte della gente. E nessuno li spiega.

Perché i giovani non hanno potuto vedere i nonni a Natale ma adesso possono riunirsi nelle classi?

Perché i giovani possono fare assembramento nelle scuole ma non possono andare in palestra o in piscina o giocare a calcio?

Perché i giovani possono fare assembramento nelle scuole e sui mezzi di trasporto ma non possono sedersi ordinatamente, in piccoli gruppi di 4, dentro a una pizzeria?

Perché i giovani possono fare assembramento nelle scuole, sui mezzi di trasporto, al centro commerciale ma non possono sedersi al bar per bere un cappuccino?

Perché ci sono luoghi dove gli assembramenti sono da sempre consentiti
senza alcuna forma di controllo (come in tantissimi supermercati)  e altri che sono costretti a tenere le porte chiuse da quasi un anno?

I DPCM fino ad ora hanno solo alimentato dubbi. Dati scientifici non ne sono stati presentati per cui non si comprendono le motivazioni di fondo di certe scelte.

Tornare a scuola mette a rischio gli studenti, i docenti e il personale delle scuole. E le loro famiglie.

Sappiamo bene che la Didattica a Distanza non funziona benissimo. Sappiamo bene le difficoltà che incontrano sia gli studenti sia i docenti. Sappiamo bene che i giovani hanno bisogno di socializzare (ma sappiamo che ci riescono ugualmente). Sappiamo bene che molti giovani vengono strumentalizzati dalla politica e vengono piazzati davanti le telecamere.

Sappiamo tutto delle esigenze dei giovani e le condividiamo. Sono state stabilite delle regole: non si capisce perché siano applicate in modo differente.

Staff




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