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Il mondo dello sport e dell’intrattenimento piange uno dei suoi simboli più iconici: è morto Hulk Hogan, icona del wrestling.



Hulk Hogan
, nato Terry Gene Bollea l’11 agosto 1953 ad Augusta, in Georgia, è morto oggi, 24 luglio 2025, all’età di 71 anni per un arresto cardiaco nella sua abitazione di Clearwater, in Florida. Con la sua immagine muscolare, il look inconfondibile – bandana, baffi biondi e canotta strappata – e l’urlo inconfondibile “Whatcha gonna do when Hulkamania runs wild on you?”, Hogan è stato molto più di un wrestler: è stato un'icona della cultura pop, un simbolo dell’America anni ’80 e un pioniere di un nuovo modo di concepire lo spettacolo sportivo.





Hogan è stato campione del mondo per 12 volte, tra WWF (ora WWE) e WCW, due delle federazioni più importanti della storia del wrestling. Ha vinto il suo primo titolo mondiale nel 1984, battendo The Iron Sheik al Madison Square Garden, e da lì ha dato inizio all’epoca della cosiddetta “Hulkamania”, un periodo di popolarità senza precedenti per la WWE.

Ha difeso il titolo in match leggendari, tra cui il celebre scontro con André the Giant a WrestleMania III nel 1987, davanti a oltre 90.000 spettatori.


Durante la sua lunga carriera, Hogan è stato due volte vincitore del Royal Rumble (1990 e 1991) e membro della WWE Hall of Fame dal 2005. Ha guidato anche l’innovativa e controversa nWo (New World Order) in WCW negli anni ‘90, rivoluzionando il personaggio del "buono" nel wrestling con una svolta più realistica e spietata.




Fino all’arrivo di Hogan, il wrestling era un fenomeno regionale, popolare ma confinato agli Stati Uniti (in Italia emittenti locali trasmettevano il wrestling orientale in cui ogni tanto appariva anche Hogan).
È stato proprio lui, con il carisma da rockstar e il fisico scolpito, a portare la disciplina nelle case di milioni di persone in tutto il mondo.

La sua collaborazione con la MTV negli anni ’80 e la presenza in numerosi talk show e spot pubblicitari lo hanno reso il volto pubblico della WWE, contribuendo a trasformare gli eventi di wrestling in veri e propri show televisivi globali. WrestleMania, oggi paragonabile al Super Bowl per popolarità, deve il suo successo iniziale proprio alla figura di Hogan.


La sua carriera è stata accompagnata da incursioni nel cinema e in televisione, con apparizioni in film come Rocky III (accanto a Sylvester Stallone) e una sua sitcom, Thunder in Paradise, che lo ha fatto conoscere anche a un pubblico lontano dal ring.




Negli anni Duemila, Hogan si è anche avvicinato alla politica: in Florida aveva espresso pubblicamente simpatia per le idee conservatrici, flirtando con l’ipotesi di candidarsi come governatore, anche se l’idea non si è mai concretizzata. Ha sostenuto campagne per veterani e ha spesso usato la sua popolarità per cause caritatevoli. Ultimamente era molto vicino a Trump.

La sua vita non è stata priva di ombre: nel 2015 era stato coinvolto in uno scandalo per dichiarazioni razziste che avevano portato la WWE a rimuovere temporaneamente ogni riferimento alla sua figura. Dopo scuse pubbliche e un lungo processo di riabilitazione, Hogan era stato reintegrato nella Hall of Fame e aveva ripreso a comparire in eventi ufficiali. Negli ultimi anni, aveva affrontato numerosi interventi chirurgici, soprattutto alla schiena e al collo, ma era rimasto attivo nelle convention e negli eventi per i fan.

Hulk Hogan non è stato solo un atleta. È stato un fenomeno culturale. Ha trasformato il wrestling in storytelling visivo, dove il bene e il male si sfidavano in uno scontro epico tra eroi e villain. Ha dato un volto e una voce a un mondo che cercava nuovi idoli e ha ispirato intere generazioni di lottatori, da John Cena a The Rock, che più volte hanno dichiarato quanto la Hulkamania abbia segnato la loro infanzia e le loro carriere.

Il comunicato ufficiale della WWE lo definisce “una delle figure più influenti della storia del wrestling e della cultura pop americana”. Un’eredità difficile da eguagliare, che va oltre i titoli vinti o i match disputati: Hogan ha incarnato il sogno americano di chi parte dal nulla e arriva a diventare un’icona mondiale.

Staff

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