Chi si aspettava ancora grandi concerti, specie se diretti dal maestro Andrea Pirlo, è rimasto deluso. La stagione calcistica della Juventus, quella grande orchestra che ha suonato meravigliosamente bene per anni, è da dimenticare.
Perché? Perché il tifoso juventino è esigente. Al di là delle sciocchezze e delle stupidaggini che dicono i tifosi di altre squadre, la Juventus è sempre la squadra da battere. Lo juventino sa bene che anche l'ultima in classifica, quando incontra la Vecchia Signora, tira fuori gli artigli e cerca di fare risultato. E a volte ci riesce pure. Quest'anno poi ce l'han fatta praticamente tutti.
I tifosi delle altre squadre guardano sempre alla Juventus, ai suoi calciatori, ai movimenti di mercato: sono sempre pronti a scatenare l'odio e a dare il peggio di se stessi pur di poter scrivere - sui Social network l'idiozia abbonda in ogni settore - contro i bianconeri. Quando il "nemico" non lo batti sul campo cerchi di abbatterlo con le parole. Ma alla Juventus son signori (signori si nasce) e non rispondono quasi mai alle provocazioni, non si lamentano mai delle ingiustizie subite, non rilasciano per settimane e settimane dichiarazioni su un rigore non avuto e non ricordano per decenni quella volta che vinsero uno scudetto.
Alla Juventus son signori. Probabilmente molti non capiranno neppure di cosa si sta parlando. La Signorilità non si compra al supermercato. La Juventus è probabilmente l'unica vera icona di Stile nel panorama calcistico italiano: piaccia o no.
Detto ciò è da dire che quest'anno la stagione è piuttosto negativa. Spiace dirlo ma il maestro, il coach Pirlo ha bisogno di fare più esperienza: la squadra gioca sempre allo stesso modo, è prevedibile. Chiunque, prima ancora che una partita inizi, può indovinare il tipo di gioco che sarà espresso in campo, la formazione che sarà schierata.
L'unico dubbio è su chi farà il retropassaggio sbagliato al portiere che innescherà il goal avversario. Troppi retropassaggi e pochissime verticalizzazioni. Giocando in orizzontale non si vince.
Appare necessario un cambio in panchina. Si vocifera di un ritorno di Massimiliano Allegri che con la Juventus ha vinto e in Europa non ha sfigurato.
Spiace per Cristiano Ronaldo, che insieme al giovane Federico Chiesa, sembra l'unico a metterci l'anima e a buttare il cuore oltre l'ostacolo in ogni occasione. Un peccato, davvero.
La squadra è da rifondare: forse anche parte della dirigenza. Sono necessari nuovi innesti e cessioni. Mandare via chi non ama la maglia e non dà il 101%, recuperare e sanare i debiti e ripartire. Snellire i reparti in cui troppi giocatori non hanno una posizione e rifondare la squadra sperando che Cristiano Ronaldo - sarebbe comprensibile - non decida di tornare in Spagna.
Evidente come ci voglia un progetto forte. Senza vittorie, senza andare avanti in Champions il marketing non serve: senza risultati anche il merchandising si ferma.
Staff
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