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Matteo Messina Denaro, l'ultimo dei corleonesi, latitante per 30 anni a casa sua. In questi casi la propaganda di Stato, sul grande successo, è accettabile ma rimangono perplessità, delusione e un po' di amarezza.




Aspetti per 30 anni questo momento. Dopo l'arresto di Riina e Provenzano manca Matteo Messina Denaro. Il latitante imprendibile. 30 anni che fugge alla cattura. Per anni ci siamo sentiti dire da i soliti esperti di salotto che non si sapeva dove fosse.

Riepiloghiamo. Il capo dei capi, Totò Riina, era a Palermo quel 15 gennaio 1993. Venne fermato a bordo di un'automobile in via della Regione Siciliana.
Bernardo Provenzano, 11 aprile 2006, era a Corleone in una masseria.

E dove era Matteo Messina Denaro? In una clinica di Palermo. Arrestato lo scorso 16 gennaio 2023.

Beh, un po' di amarezza e di incredulità - il muoversi indisturbati a casa loro - la suscita.




A differenza di Riina e Provenzano, Messina Denaro sembra facesse pure una bella vita. Fisico scolpito, selfie con medici massoni, abiti firmati, orologi e beni di lusso, cene al ristorante e si faceva vedere in giro per le città.

Insomma lo conoscevano in tanti ma "nessuno" sapeva chi fosse.

Non sembra molto credibile e alcune interviste agli abitanti del posto (forse anche più per paura di ritorsioni) sembrano confermare.

La Stampa ha dato pubblicato una notizia: "Solo 24 in piazza contro la mafia, Castelvetrano resta con il suo boss".
La notizia però sarebbe che finalmente la gente di Castelvetrano, anche pochi, scende in piazza contro la mafia. Il boss non è di Castelvetrano. Matteo Messina Denaro ha ramificazioni ovunque e in ogni luogo.
Quei 24 scesi in piazza sono un esempio da sostenere e non da affossare.

E chi è nato, è vissuto in Sicilia sa benissimo quanto sia difficile, e talvolta doloroso, dover stare in silenzio perché in certi quartieri delle città siciliane si avverte proprio l'assenza dello Stato.




30 anni. Sono trascorsi 30 anni. Francamente non è importante se il boss si sia "consegnato spontaneamente" o se sia stato "ceduto" perché il nuovo organigramma della mafia (di sicuro) è pronto e con lui il successore. Forse è stato davvero arrestato, ed era ora.

Adesso paghi per ciò che ha fatto. Al 41 bis che non dovrà essere mai cancellato: magari reso più insopportabile come insopportabile è il dolore che hanno dovuto patire i parenti delle loro vittime.

Staff


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