Leone Di Lernia, conduttore radiofonico dello "ZOO di 105" e cantante di parodie di canzoni famose, è morto a 78 anni circondato dall'affetto dei suoi fans, degli amici e della famiglia.
AUZ. Tantissime persone sono rimaste amareggiate e tristi oggi quando hanno scoperto che Leone di Lernia è morto a 78 anni a causa di un male incurabile.
Nei giorni scorsi era stato ricoverato in ospedale. I familiari avevano smentito ogni notizia sulle sue gravi condizioni perché, a quanto pare, lo stesso Leone non ne era completamente informato. Lo hanno spiegato oggi Mazzoli, Alisei e Noise durante la puntata della trasmissione che è stata organizzata alla meglio in tributo al cantante pugliese scomparso.
Una puntata completamente dedicata sarà quella di giorno 1 marzo 2017.
La notizia della morte di Leone di Lernia, un personaggio che amava anche farsi prendere in giro pur di stare in onda. La radio era davvero la sua vita. Avrebbe fatto di tutto pur di stare in onda anche pochi secondi, pur di stare davanti ad un microfono per interagire con il suo pubblico.
Il direttore di Radio 105, Angelo De Robertis, ha scritto un post in ricordo di Leone citando alcuni aneddoti sulle sue grandi capacità di uomo di spettacolo e di PR di se stesso: Leone era riuscito persino ad infiltrarsi al concerto di Madonna.
De Robertis ricorda come per Leone, ad ogni serata, ci fossero almeno "centomila persone". Era un uomo del Sud, pugliese di Trani: gli piaceva scherzare, esagerare, e regalare sorrisi al "suo" pubblico.
E un pubblico di fedelissimi lo aveva davvero: quello dello "ZOO". Migliaia di persone che oggi si sentono un po' più sole perché sanno che non c'è più il "vecchio" che, facendosi prendere in giro amichevolmente, era sempre in grado di regalare un sorriso.
Leone, di sorrisi, ne ha regalati tantissimi grazie alle canzoni, alle sue riflessioni sulla quotidianità, ai racconti sulla moglie e le disavventure dei figli. La verità è che trasformava tutto in uno spettacolo divertente in modo naturale. Era un vero talento poiché in Italia c'è troppa gente che si prende sul serio, troppa gente che è priva di umorismo. Leone ne aveva da vendere.
Definirlo il "Re del Trash" come stanno facendo i media è la dimostrazione che non lo conoscevano. I media italiani sono scadenti: vivono di etichetta da appiccicare sulle persone. Leone era meglio che trash e questo troppi giornalisti non l'hanno capito.
Sentire i suoi amici, i conduttori dello "ZOO", parlare con la voce rotta dal pianto è stato un qualcosa di inaspettato anche per chi, come chi scrive, ascolta il programma da oltre 15 anni.
Ecco perché scrivo di Leone in modo diretto. Senza fronzoli, senza formalità: lo sentivo parlare da anni tutti i giorni e, come spesso accade, le voci della radio sembrano le voci di amici di vecchia data.
"Addavadai" Leone e grazie per tutti i sorrisi e per i momenti di buonumore verace che hai regalato.
G.B.F.
Foto: un fotogramma dal video "Davide Dimentichi"