Per manuale Cencelli s’intende una formula algebrico-deterministica per regolare la spartizione delle cariche pubbliche in base al peso elettorale di ogni singolo partito o corrente politica. È attribuito a Massimiliano Cencelli, un funzionario della Democrazia Cristiana. La spiegazione si trova pubblicata su diversi siti internet. Il manuale risale al 1967.
La suddivisione dei ministeri, al di là dei pochi tecnici, sembra essere stata calibrata attentamente in base al peso di ogni partito. Forse qualcosa in più è stata data a Forza Italia. Vedremo una lottizzazione del potere più precisa quando saranno nominati tutti i viceministri e i vari sottosegretari.
L'applicazione del manuale, ovviamente, però non è sicura in quanto, se così fosse, il presidente del Consiglio uscente - Giuseppe Conte - avrebbe dovuto ottenere il ministero degli Esteri come da "regole del Cencelli". Un ruolo importante ma esterno alle vicende interne del Paese.
Abbiamo già scritto che la suddivisione dei ministeri ci ha riportato alla mente il Cencelli ma non significa che sia stato applicato. Ricordi di chi ha oggi una certa età e si ricorda della Prima Repubblica.
Il manuale Cencelli è stato utilizzato durante tutta la Prima Repubblica e riguardava non solo cariche istituzionali di primo livello (ministeri, sottosegretari) ma anche Direzioni generali, funzionari speciali, presidenti, amministratori e consiglieri di enti e società partecipate e così via).
Il manuale Cencelli, insomma, riguarda la suddivisione delle cariche e degli incarichi pubblici di rilievo, e non solo, in base al partito o alla corrente partitica di appartenenza.
Pare che il manuale Cencelli non sia mai stato pubblicato in modo organizzato e che ne circoli una sorta di fascicolo di appena otto pagine dattilografate. Oggi, probabilmente, sarà in digitale.
Otto pagine che hanno segnato in modo indelebile la Storia democratica dell'Italia.
E voi che leggete, conoscevate il manuale Cencelli? Ne avevate mai sentito parlare? Ora sapete una cosa in più.
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