Otto classi della scuola dell'Alto Adige subito in DaD (Didattica a Distanza) a causa di positività al virus di alunni o docenti. Dopo poco più di una settimana si paventa di nuovo lo spettro della DaD ma non dovrebbe essere un grande problema.
La scoperta dei contagi non deve però allarmare. E' frutto di controlli serrati che eviteranno lo svilupparsi di focolai più ampi. Poter bloccare poche classi invece di chiudere intere scuole è, comunque, un fatto positivo.
La scuola è sicuramente più organizzata rispetto ai precedenti anni scolastici. La maggior parte dei docenti e tantissimi alunni sono vaccinati.
A scuola i controlli sono piuttosto rigidi: controlli sui Green Pass dei docenti, percorsi colorati a terra in stile ospedale, intervalli a più riprese per evitare assembramenti, percorsi di uscita differenziati.
Il mondo della scuola ha dato prova di maggiore e migliore organizzazione. Frutto della capacità di adattamento di dirigenti, docenti e personale scolastico che, poi, sono i veri "militari in trincea" mentre i politici fanno i generali che in battaglia non vanno quasi mai.
Facile criticare i docenti, quelli italiani sono tra i meno pagati d'Europa rispetto al delicato compito che assolvono, per la DaD (come se fosse non far nulla).
La Dad, in realtà, in alcuni insegnamenti rappresenta una difficoltà per lo studente ma anche per il docente. Anche l'insegnante ha necessità del contatto diretto con i suoi allievi, di parlare con loro, di conoscerli, di capirli.
A nessun docente, sia chiaro, piace insegnare in Didattica a Distanza.
La novità di quest'anno, ossia l'informatizzazione delle supplenze ha permesso - inoltre - la nomina dei docenti supplenti in tempi davvero record. Essere nominati a settembre, invece che a metà ottobre o metà novembre, deve essere sembrato strano persino ai docenti abituati ad attendere una convocazione per mesi.
La scuola è ripartita e sarà in presenza. La DaD sarà, come nel caso delle scuole in Alto Adige, solo una temporanea necessità.
Staff
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