Apro il sito dell'autorevole Treccani e cerco la voce Emergenza: "2.a Circostanza imprevista, accidente".
Dunque l'emergenza si verifica quando si verifica un evento non previsto che non era stato messo in conto tra le possibilità. Una pandemia di virus è un evento imprevisto, una emergenza. Si, lo è. Giusto.
La domanda, però, è un'altra. Fino a quando è "imprevisto", ossia fino a quando è giusto e lecito usare il termine emergenza per giustificare atti ingiustificabili come la restrizione della Libertà e i diritti costituzionali (vedi diritto al lavoro) dei cittadini?
L'emergenza era giustificabile a gennaio quando tutto cominciò con le prime informative. Era giustificabile a marzo 2020 quando si passò al lockdown anche se, probabilmente, chiudere tutto non è servito a molto.
Adesso, però, siamo a fine ottobre e non è più formalmente corretto parlare di emergenza. Ogni anno il coronavirus dell'influenza stagionale si ripresenta e milioni di persone si ammalano. Alcune migliaia ricorrono all'ospedale. Alcuni, purtroppo, muoiono a causa di complicazioni dovute ad altre patologie. Esattamente come accade per il Covid 19.
Sapevamo tutti, anche la signora Gina di 70 anni con la sua quarta elementare, che il coronavirus si sarebbe ripresentato in autunno. Non c'è bisogno di essere virologi, infettivologi da salotto tv e consulenze da migliaia di euro per saperlo. Basta l'esperienza di qualche anno di vita per sapere che la febbre e il raffreddore sono malattie che prendiamo più facilmente nella stagione fredda. Tutti coronavirus. Guarda un po'.
Le domande allora sono:
1) Se tanti sapevamo già che sarebbe accaduto perché chi governa e tutti i suoi consulenti parlano ancora di emergenza quando non lo è?
2) Perché in estate, periodo in cui i virus allentano la morsa, non sono stati presi i provvedimenti necessari?
3) Quali sono le evidenze scientifiche che mostrano come un centro commerciale possa riempirsi fino a scoppiare di persone ma un ristorante possa stare aperto a pranzo ma chiuso a cena?
4) Dove sono le nuove terapie intensive promesse in estate?
5) Dove sono i ventilatori polmonari promessi in estate?
6) A cosa servono i banchi a rotelle se in classe ci sono sempre 28-30 alunni (bisognava semplicemente ridurre il numero di alunni)?
7) Perché non si sono duplicate le classi e con i soldi dei banchi non si facevano lavorare docenti disoccupati?
8) Perché si parla ancora di emergenza se emergenza non è?
9) Perché non lo diciamo che negli ultimi 25-30 anni la Sanità pubblica è stata massacrata con tagli scandalosi ed oggi non ci sono posti letto bastevoli?
Ecco. Magari qualche valido collega di qualche grande testata giornalistica potrebbe farle queste domande invece di accontentarsi dei comunicati stampa e delle dichiarazioni. Il nostro lavoro è fare domande e cercare di spiegare cosa accade a chi ci legge.
Una cosa è certa. Non si tratta di emergenza almeno dal punto di vista della semantica lessicale e dell'etimologia.
Pare si voglia a tutti i costi trascinare l'emergenza. Scommettiamo che sarà emergenza fino a luglio 2021? In un altro articolo vi spiegherò perché.
Staff