Si ricomincia. Dopo il "coprifuoco si, coprifuoco no" adesso si danza il valzer della "mascherina si, mascherina no". La discussione, oggi al CTS, è sulla possibilità di togliere le mascherine all'aperto.
Qualcuno propone di aspettare il 28 giugno ossia quando l'Italia sarà interamente zona bianca. Oggi 19 regioni su 20, tranne la gialla Valle d'Aosta, sono in zona bianca.
Perché la Sicilia, la Sardegna, il Veneto, la Puglia, l'Emilia-Romagna che sono mete ambite da turisti per il mare debbano attendere la Valle d'Aosta non è chiaro. Sembra un'altra proposta senza senso.
L'obbligo di indossare la mascherina all'aperto potrebbe già decadere, volendo e - avendo coraggio e volontà di farlo - da subito, nelle regioni in zona bianca. A cosa serve aspettare?
L'ufficio complicazioni affari semplici è sempre attivo e operativo: durante la pandemia, con certe decisioni incomprensibili, ha superato ogni limite.
Ci sono certuni inoltre che intendono spostare la data per togliere le mascherine al 5 luglio. Motivazioni scientifiche? Non pervenute.
Del resto abbiamo aspettato il caldo e la bella stagione per far finire il coprifuoco: non è stato di certo merito delle vaccinazioni che serviranno - tranne ulteriore terrorismo psicologio sulle "varianti" del Covid - ad evitare chiusure nel prossimo autunno.
Va da sé che in Italia prendere decisioni semplici è diventato impossibile. Ci vogliono decine di esperti per fare ciò che chiunque con un po' di buonsenso farebbe: la mascherina all'aperto, in estate, non serve.
Basta con questa incomprensibile inutile emergenza che non finisce mai. Non serve più. Si provveda a vaccinare il più possibile e si lasci la gente libera di vivere.
Staff
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