

"Il rapporto tra Bukowski e Hollywood - spiega Fallica, autore dello studio - non è dei migliori. Non è vero che Hollywood amasse Bukowski e le peripezie vissute dal regista per riuscire a girare il film ne sono la prova. Qualcuno dice che gli studios amassero Bukowski ma non è vero. In realtà nessuno voleva investire un dollaro su un film che parlava di ubriaconi e di risse nei vicoli".
"Non ci sono molti libri attendibili su Bukowski, in particolar modo di critica letteraria e narratologia - conclude Fallica -. La maggior parte di essi sono scritti da giornalisti e da fan. Andrebbero pure bene se non facessero confusione tra fatti e pareri personali. La questione è di metodo e di analisi. Alcuni testi, tra i migliori, sono scritti da autori statunitensi. Molte informazioni valide su Bukowski me le ha fornite la cara amica Fernanda Pivano".
Fallica, inoltre, per scrivere il libro ha interpellato più volte Gerald Locklin, docente all'Università della California nonché grande amico di Charles Bukowski.
Le premesse affinché sia un evento interessante, di quelli cui raramente capita di poter assistere, ci sono tutte. Probabilmente si tratta del primo testo di critica letteraria, a livello mondiale, che affronta la poetica e lo stile del grande scrittore Charles Bukowski.
Il consiglio è di partecipare.
Staff
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