Gerald Locklin era un amico oltre che un grande poeta e scrittore. Era un uomo gentile, disponibile che ti sorprendeva ogni volta che poteva. Ed era un grande scrittore.
Se ne è andato ieri a 79 anni a causa del Covid 19 nella sua Long Beach, California.
Gerald era un grande amico di un altro grandissimo scrittore americano (tedesco di origine): Charles Bukowski. Gerald ha scritto un famoso resoconto del funerale di Bukowski ed era stato uno dei suoi ispiratori. Locklin, diceva Bukowski, è un vero poeta. Ed era rarissimo che Buk riconoscesse merito poetico a qualcuno. L'aveva riconosciuto a Catullo, Boccaccio e riconosceva la grandezza di Pirandello per citare alcuni italiani.
Gerald lo contattai in occasione della stesura della mia tesi di laurea magistrale su Charles Bukowski. Mi raccontava aneddoti che andavano oltre la figura di Bukowski come, ad esempio, quando mi narrò l'origine degli incubi di Hubert Selby junior (altro grande scrittore).
Gerald ed io avevamo un rapporto epistolare via email ma era come se ci conoscessimo da sempre. C'era grande stima reciproca tanto che mi invitava alle sue letture di poesie - che magari teneva l'indomani a Los Angeles come se io potessi andarci facilmente.
Ci scrivevamo via email e mediante la carta. Da appassionati della scrittura non perdevamo mai l'occasione di prendere carta e penna per scriverci due righe o spedirci dei libri scritti da noi.
Di sue opere letterarie ne ho molte nella libreria. Me le spediva così all'improvviso. Senza dirmi nulla, lasciandomi il piacere di ricevere il pacco. Come vecchi amici uniti da Bukowski, dalla poesia e dalla scrittura.
Gerald era sempre gentile. Quando non ti rispondeva subito alle email ti dava tutte le spiegazioni del caso. Sempre con non poca ironia. Quella che, probabilmente, aveva trasmesso - in parte - a Bukowski che da Gerald aveva tratto ispirazione per il suo ultimo romanzo.
Gerald aveva scritto un romanzo: "The Case of the Missing Blue Volkswagen". Una sorta di parodia scherzosa del genere giallo. Bukowski lo riprese, in certe parti, per scrivere il suo romanzo "Pulp".
Locklin è stato anche un prolifico poeta. Ogni aspetto della vita quotidiana poteva diventare, grazie a lui, una story... una breve poesia in verso libero.
Consiglio di leggere le sue poesie.
Chi crede che ci sia un aldilà spera che Bukowski e Locklin si siano ritrovati e che stiano già bevendo birra guardando donne.
Gabriele B. Fallica