L'Europa sembra arrendersi: sembra essere, al solito, solo una unione finanziaria e non una unione politica.
I ministri dell'Energia alzano bandiera bianca e sembrano arrendersi di fronte all'aumento dei prezzi dell'Energia come se loro fossero impotenti e non potessero agire sulle aziende che rivendono energia lucrando sulle spalle dei cittadini.
Sembra che la politica non sia in grado (forse non vuole) di difendere i cittadini e di stabilire dei prezzi equi per le fonti energetiche o dei carburanti o, semplicemente, per i prodotti nei supermercati.
L'Europa politica, è chiaro, non regge lo scontro con l'Europa della finanza della speculazione. Degli affaristi che fanno soldi e lucrano mentre la povera gente non sa più come fare.
La sconfitta della politica è palese: è sotto gli occhi di tutti e non ce la farà neanche la Meloni che esperienza di governo, nonostante la buona volontà, ne ha davvero poca.
Da quando la finanza è subentrata alla politica non funziona più niente. Gli interessi non sono quelli della popolazione italiana o degli europei. L'interesse è sempre e solo di quei pochi soggetti che si sono affiancati - chi alla politica e chi alla finanza - per prendere il potere e infischiarsene dei cittadini.
Il popolo, nella Storia, non ha mai contato niente. Il popolo deve solo credere di essere ascoltato dalla politica. Il popolo, mantenuto dalla politica nell'ignoranza e in condizioni economiche di sopravvivenza, non è importante. Il popolo non è mai stato importante per chi detiene il potere.
Quanto è stato pagato il gas che oggi viene venduto ai cittadini a peso d'oro? Erano contratti pluriennali di anni e anni fa a prezzi molto più bassi?
Perché la politica italiana non tassa davvero gli extraprofitti delle aziende che commerciano energia?
Ci sono esponenti politici all'interno del gruppo manageriale di queste aziende?
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I ministri delle finanze della zona euro non sanno cosa fare e non riescono a contrastare l'aumento delle bollette. Come se a decidere non siano loro e i governi di cui fanno parte.
Il prezzo della benzina e del diesel all'inizio della guerra, senza motivo chiaro, è schizzato alle stelle. Nel frattempo il prezzo del petrolio è sceso talmente tanto che la benzina dovrebbe costare 1,20/1,30 euro a litro al massimo. E, invece, la "speculazione" questa entità maligna che la politica non vuole contrastare, tiene il prezzo intorno a 1,60 euro (e ci sono 30 centesimi di sconto da non dimenticare).
I prezzi nei supermercati? Aumentano ogni giorno. Ogni scusa è stata buona per aumentare i prezzi: il covid, il lockdown, la guerra, il costo dell'energia, il costo dei trasporti. Prezzi che, però, non scendono mai. La variazione, chissà come mai perché, è sempre verso l'aumento.
Gli stipendi? Non aumentano mai. E dunque come dovranno fare gli italiani che hanno gli stipendi tra i più bassi d'Europa grazie ad una politica arraffatutto sempre pronta a creare posti di sottogoverno ma non ad aiutare il popolo in modo strutturale.
Bonus: elemosina per tappare la bocca ai cittadini.
Molte aziende, riportano i media, hanno già chiuso e hanno messo i dipendenti in cassa integrazione. Molte ci stanno pensando.
Il rischio è che a pagare pegno siano, come durante la pandemia, i ristoranti, gli alberghi, le palestre, le piscine, le discoteche e quelle aziende che per produrre hanno bisogno di molta energia.
Chi dovrebbe tutelare i cittadini? Forse il popolo serve ai politici solo per avere un uditorio che vada a votare dopo aver ascoltato le loro menzogne e le loro sistematiche bugie?
Datevi da fare ministri in giacca e cravatta. Siete pagati per trovare soluzioni e per aiutare chi vi paga lo stipendio ossia i vostri popoli. Abbiate rispetto.
Staff

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