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L'Italia non riparteEurostat conferma quello che tanti italiani sanno giò ma che la politica fa finta di non vedere: l'Italia arranca ed è il peggior Paese tra i Paesi europei più importanti. Certo: "L'Italia riparte" ma solo nella propaganda da Minculpop.



Italia ferma al palo
L'Italia è ferma al palo. L'economia è la peggiore tra quelli dei big europei. Non ci sono dubbi. Gli italiani, tranne i boccaloni (nel senso di creduloni), se ne erano già accorti.

A non accorgersene sono i nostri politici che continuano a parlare di "Italia che riparte" e di "Italia in ripresa".

A illustrare la reale situazione italiana sono i dati Eurostat che dipingono un Paese in difficoltà la cui economia è sostanzialmente ferma al palo.

In Italia - ed è incredibile - va bene solo il clima di fiducia. Tanti italiani pare abbiano fiducia in un Paese che non funziona, non produce, non ha industria, non ha lavoro nè per adulti nè per i giovani. Un Paese asservito agli interessi di banche e imprese.

Complimenti ai fiduciosi: evidentemente non leggete i giornali e non vi informate; vi basta quello che vi viene raccontato.

La cancellazione dei diritti dei lavoratori non ha creato tutto il lavoro che era stato propagandato prima. L'unico risultato è aver ridotto i lavoratori in schiavi delle imprese: ad ogni modo saranno facilmente licenziabili. I tempi delle certezze sono ancora lontani e, per i lavoratori, non torneranno più.

Come riporta oggi il sito Ansa.it: "il livello della produzione industriale italiana è ancora di oltre il 31% inferiore rispetto ai massimi precrisi ed ha recuperato solo il 3% rispetto ai minimi toccati durante la recessione. La Francia ha recuperato l'8%, la Germania il 27,8%, la Gran Bretagna il 5,4% e la Spagna il 7,5%. Il confronto è ancora più implacabile se si guarda esclusivamente al settore delle costruzioni: ad ottobre di quest'anno l'Italia era 85 punti sotto il massimo precrisi ed ha toccato il nuovo minimo assoluto dall'inizio della crisi economica. Secondo Eurostat, tutti gli altri big hanno invece recuperato dai picchi negativi, dal 3,4% della Francia al 32,9% della Spagna".

L'Italia, dunque, sembrerebbe un Paese che si muove sull'orlo del baratro. La crisi non è finita e il Paese non è affatto ripartito.

Il tasso di disoccupazione in Italia è altissimo. E l'Italia è fanalino di coda per quella giovanile.

Numerose grandi aziende, quelle che hanno fatto la storia dell'Industria e del Design italiano, sono state vendute a investitori esteri. Il nostro Paese, insomma, è sempre più povero.

Tranquilli però. Ogni giorno c'è chi vi dice che l'Italia riparte o che, addirittura, sarebbe già ripartita.

Lo sanno tutti che a furia di raccontare più volte una cosa non vera, alla fine, lo sembrerà davvero.

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