Ridateci le preferenze che vi mandiamo tutti a casa
La priorità della politica è la riforma del Senato. E gli italiani senza lavoro e quelli ridotti in povertà?
I politici e i loro compari dei media, quelli che hanno la tessera di partito in tasca, vogliono farci credere che la priorità sia la riforma del Senato. Sui media la priorità è ormai la riforma del Senato o meglio la sua trasformazione ai limiti dell'abolizione.
Un sistema di Garanzia contro derive autoritarie, il Senato, voluto dai padri della Costituzione che viene smantellato da un Governo di non eletti (siamo al terzo governo che "comanda" senza avere avuto l'autorizzazione dei cittadini). A cosa sta pensando in un momento di crisi come quello che viviamo? Pensa a togliere di mezzo il Senato.
Viviamo anni bui in cui la finanza e le banche hanno preso il posto della politica. Il vuoto politico e di rappresentanza che c'è in Italia è davvero qualcosa di spaventoso.
Prima hanno tolto le preferenze ai cittadini, così i partiti si sono arrogati il diritto di scegliere i candidati e gli eletti nel modo più semplice possibile. E in questo modo, in Parlamento, è entrato davvero chiunque. E questi signor-nessuno (nel senso che nessuno ha potuto scegliere se votarli o no) decidono che la priorità è una riforma costituzionale (povera Costituzione) che non serve a nessuno. Anzi no. A qualcuno, uno sparuto gruppetto di potenti, di certo serve visto che non si parla d'altro.
E intanto il cittadino italiano è sempre più povero. E datemi del populista se volete ma è la verità. Le ultime rilevazioni parlano di un incremento spaventoso della povertà. E che volete farci. E' la crisi bellezza. A chi comanda interessa solo la riforma del Senato (di cui vedremo e avvertiremo gli effetti tra breve).
Se le famiglie sono sempre più povere, del resto, è colpa della crisi. Mistificazione dell'incapacità a trovare soluzioni adeguate. E mentre la crisi attanaglia i più poveri assistiamo a strane assoluzioni in processi che hanno fatto scalpore in tutto il mondo. Da condanne eclatanti ad altre eclatanti assoluzioni. Perché l'importante è stare dalla parte giusta e avere un po' di potere.
Perché se sei un politico alla fine esci sempre dai guai. I problemi non li risolvi mai se sei un cittadino qualsiasi. Quelli si son dolori.
Cari signori politici: ridateci le preferenze che vi mandiamo tutti a casa. Fateci scegliere i rappresentanti del popolo e poi vediamo quanti di voi saranno ancora eletti.
Staff