Da festeggiare ancora c'è poco, molto poco. Si può essere euforici, contenti, fiduciosi, felici per le buone prestazioni dell'Italia di Roberto Mancini (3 a 0 alla Turchia e 3 a 0 alla Svizzera con una grande prestazione di Locatelli) ma festeggiare in strada facendo i caroselli forse è prematuro.
L'Italia di Mancini, in virtù delle due vittorie, approda agli Ottavi di Finale. Troppo poco per i caroselli in strada ma abbastanza per essere fiduciosi.
Bisogna essere onesti intellettualmente ed ammettere che Turchia e Svizzera non sono due tra le Nazionali Europee più blasonate e più temibili. Il valore degli azzurri lo si potrà realmente vedere in eventuali partite con Spagna, Francia, Belgio, Olanda, Germania.
La fiducia, ad ogni modo, c'è: l'Italia mostra un gran bel gioco. I calciatori azzurri sono affiatati, conoscono gli schemi, si divertono e fanno divertire il pubblico. Dopo 18 mesi di pandemia, di coprifuoco incostituzionale e di limitazioni incostituzionali delle libertà personali è davvero molto.
Poter scrivere di calcio, in modo spensierato e leggero, senza dover citare gli ampollosi "esperti" di malattie infettive e virus è un sollievo. Si scrive di calcio senza dover temere che qualcuno abbia detto che "bisogna ancora stare chiusi in casa" o che "la variante Delta è pericolosa e da temere" (i primi studi in realtà non sembrano sostenere questa tesi).
Abbiamo capito tutti ormai che dietro la pandemia c'è un business incredibile che sta facendo arricchire pochi. Per una volta i calciatori milionari che ci divertono ci fanno persino simpatia.
Staff
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