Quante intromissioni nella politica della Grecia
Tutti hanno da ridire sulla Grecia. Tutti sono diventati economisti "de noartri". Tutti sentono il bisogno di giudicare i greci. Stare dalla parte della Germania è sempre più facile... ma "i greci siamo anche noi".
Mai viste tante intromissioni nella vita di uno Stato. Mai viste tante intromissioni indebite come nel caso della Grecia. Uno Stato - i cui governi hanno sbagliato tanto in passato - e una popolazione che vengono tartassati ogni giorno neanche fossero una masnada di delinquenti.
Mi piace ricordare che quando la Grecia era la culla della civiltà e della democrazia, altre aree del Nord Europa erano popolate da orde di barbari incolti e rozzi che pensavano solo a sopraffare gli altri (e questa cosa non mi è nuova!).
E' vero che in Grecia, i governi precedenti a Tsipras, hanno consentito alla popolazione di vivere meglio di quanto non fosse possibile. Certo sarebbe bello poterlo fare tutti ma i conti, i dannati conti e la dannata finanza, prima o poi saltano fuori. Giusto che i conti si facciano e che il bilancio di uno Stato, come quello di una famiglia, sia in regola.
Ogni famiglia, però, deve essere lasciata libera di regolarsi da sé. E da qui il referendum greco sul "si" o il "no" ai rapporti con la Troika e le ingerenze dell'Europa.
Al di là dei debiti e dei conti (e scopro che l'Italia un giorno è il Paese dei 50 milioni di allenatori di calcio e il giorno dopo è il Paese dei 50 milioni di commercialisti) ritengo che le intromissioni di Germania e altri paesi europei nella vita quotidiana dei greci sia intollerabile e non apprezzabile. Chiunque si stia divertendo a guardare il popolo greco in difficoltà, a guardare i pensionati disperati che non riescono a riscuotere in banca una manciata di euro per sopravvivere... chiunque si stia divertendo a tifare facilmente Germania contro i Greci (e non è calcio), ottiene solo disprezzo.
Far pagare ad un grande popolo gli errori della politica è un vero insulto alla democrazia. Difendere soltanto gli interessi delle banche (fino ad ora l'Europa non ha fatto altro) e della finanza in nome del dio denaro è deprecabile. Questa Europa è deprecabile, chi tifa Germania è deprecabile, chi non ha cuore le sorti del pensionato e del lavoratore greco è deprecabile. L'italiano medio che non riesce a comprendere, nella sua offuscata e ottusa visione delle cose, che egli stesso è greco merita disprezzo.
Il caso della Grecia poteva cambiare l'Europa. Trasformarla da Banca a correntista (ossia renderla più umana) - per usare un paragone con la quotidianità. Alcuni Stati europei, ovviamente, sulla crisi di altri Stati Europei guadagnano e si arricchiscono. I Paesi più forti diventano sempre più forti. Ecco la nostra Europa: una grande immensa banca che non concede niente ai piccoli correntisti ma che concede molto agli stessi banchieri.
Noi italiani non è che si stia tanto meglio dei cugini Greci. La differenza è che tanti di noi - forse troppo impegnati con il calciomercato - non hanno seguito con attenzione cosa stesse accadendo. Si sono limitati a tifare Germania che, del resto ha anche vinto i mondiali di Calcio. Ecco tutto combacia. L'italiano medio tifa solo per i più forti e si lascia dominare e controllare senza reagire come imbambolato, intrappolato in un sogno oscuro e dolciastro. E' dominato dai forti e dunque crede di essere forte.
Questa Europa di banche e di niente altro non serve a niente. L'Italia conta poco meno di nulla e la chiusura delle frontiere di Francia, Austria, Svizzera nella questione "Migranti" è la controprova.
A me questa Europa fa orrore.
Ecco, smetto di scrivere, non vorrei che il ticchettio della tastiera possa darvi fastidio e svegliarvi. Dormite, dormite ancora.
G.B.F.