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4. Un’identità nata dentro, non dall’esterno
Se è vero che nel corso della storia l’Europa ha avuto rapporti con culture esterne – l’ebraismo, l’islam, l’Asia orientale, l’Africa – è altrettanto vero che la sua identità è interna, autonoma, stratificata nel tempo. Le contaminazioni culturali ci sono state, ma non sono state fondative. Sono state aggiunte, non radici.
Il mondo islamico, ad esempio, ha fornito all’Europa strumenti importanti, soprattutto in ambito scientifico e filosofico durante l’alto medioevo. Ma il modo in cui l’Europa li ha accolti e rielaborati è avvenuto all’interno del proprio orizzonte culturale, cioè cristiano e latino. L’influenza islamica fu dunque un apporto esterno, non un pilastro identitario.
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