Lo si vede ormai ovunque: persone che non parlano tra di loro preferendo, invece, scrivere messaggi mediante lo smartphone. Persone che non hanno una vita propria che dedicano ore ed ore della propria giornata ai social network a commentare, spesso con astio e cattiveria, le foto e i post di chi una vita vera la vive.
Giovani e adolescenti che non sanno più leggere e che non comprendono il testo scritto. Giovani sempre più deboli e incapaci di affrontare la minima avversità.
Tantissime persone, nell'ansia di guadagnare qualche spicciolo, che non conoscono il significato di decoro e dignità: basta dare una rapida occhiata alla stragrande maggioranza dei video sui social. Roba indecente e vergognosa: priva di gusto, decoro, intelligenza, contenuti.
Ed i big della tecnologia l'hanno capito: rendere la gente stupida, manipolabile, gestibile privandola delle idee, del senso critico, della capacità di affrontare le situazioni, facili o difficili, che la vita reale propone.
Star tutto il giorno con il computer, il tablet o lo smartphone acceso a non produrre niente e, invece, a fornire tutte le informazioni possibili sulla propria vita è eccezionale per chi gestisce la tecnologia. Hanno imparato a manipolare e gestire le masse.
Chi produce tecnologia sa bene che all'utente finale deve solo concedere la sensazione di avere il controllo assoluto. In realtà, però, l'utente - spesso - diventa controllato dal suo stesso device. La sua vita è tutta in quel piccolo device che porta sempre con sé e da cui raramente si allontana.
Perché non vivere una vita reale? Perché credere che la realtà sia quella dei social network? Quale è la necessità di ballare come deficienti seguendo i trend? Perché andare sull'account di un personaggio famoso e insultarlo con commenti acidi e superflui?
La gente si rende conto di quanto sia sfigata? Di quanto povera sia la propria vita? Che gente triste e vuota.
Perché le persone, inquinate dal mito della "bella vita" che pochi possono permettersi pensano di diventare tutti "influencer", tutti "imprenditori digitali" e poi, alla fine, comprano migliaia di falsi followers per far sembrare di essere famosi. Anche tanti "influencer" famosi, cui i media danno spazio, hanno comprato milioni di followers (non ci vuole molto a capirlo) eppure tanti giornalisti e responsabili marketing delle aziende ancora non hanno capito.
Apparire, sembrare ciò che non si è, è diventato fondamentale. Scrivere stupidaggini, pubblicare video orrendi, è un must.
La "vita tecnologica" è una vita mediocre fatta spesso da persone mediocri per fruitori anche peggiori.
Non stiamo dicendo che bisogna vivere senza tecnologia ma che bisogna imparare ad usarla e a gestirla. La tecnologia è sicuramente un valido supporto nella vita quotidiana ma non dovrebbe diventare la vita da vivere.
Preferiamo essere old school: uscire, vedere gente, divertirci con gli amici, incontrare persone, creare relazioni, provare sentimenti reali.
Il 4K ormai è una sorta di miraggio: sulle nostre tv possiamo vedere immagini bellissime dai colori vividi che, poi, non sono quelli che vediamo in realtà. Stiamo vivendo e percependo un mondo che non esiste. E a noi non piace.
La vita virtuale la lasciamo a chi preferisce perdere tempo davanti ad uno schermo. Noi preferiamo la realtà.
Staff
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