Festival di Sanremo. Non lo guardo per intero dal 1983. Per quell'anno ho lo giustificazione in quanto avevo solo otto anni e non decidevo io cosa guardare la sera. Non l'ho guardato neanche quest'anno. La mia idea è che, ovviamente, più una cosa piace e più è rivolta verso il basso.
No. Non ho guardato il Festival di Sanremo. Tutte le canzonette d'amore e di buoni sentimenti mi fanno star male per la loro enorme indicibile indescrivibile banalità. Insomma, non lo tollero. L'unica volta, ero un bambino, che lo vidi per intero era il 1983.
Alcune canzoni, comunque, le ho dovute ascoltare in quanto in radio le passano e, ammetto, di aver fatto zapping col telecomando per alcuni minuti. In tv ho avuto modo di vedere l'esibizione di Albano, della Mannoia, di Clementino, di Gabbani e dell'ospite Giorgia.
Assoluto disinteresse nei confronti del Festival. Non mi interessa proprio. E non dovrei neanche scriverne ma le troppe corbellerie che ho letto sui social network richiedono un mio intervento.
Sia chiaro che questo articolo fa riferimento ai commenti che ho letto sui social. Commenti che, ingiustamente, paragonano il vincitore di Sanremo a Franco Battiato.
In troppi (utenti dei social) hanno paragonato Gabbani al grande Franco Battiato. Bisogna dire subito che Battiato, per come lo conosco, mai oserebbe cantare una roba tipo "Lezioni di Nirvana c'è il Buddha in fila indiana". E' mai possibile che gli italiani vogliano rispetto per la religione cattolica e poi non sappiano mai rispettare le altre religioni? Certo c'è chi dice che il buddhismo non sia un religione ma più una filosofia poiché non parte da una posizione "teistica". Il che, comunque, non esclude che possa essere una religione.
Non basta un testo in cui i termini come Buddha, namastè, karma, nirvana sembrano buttati lì per caso per sembrare un testo come quelli di Battiato. I testi del cantautore catanese sono più finemente intelligenti e profondi rispetto a quello che ho dovuto ascoltare. Battiato, piaccia o no, è un poeta e un pensatore. La sua storia musicale e il suo percorso di spiritualità spesso coincidono.
Non rispondetemi che il prodotto tv lo hanno visto in molti poiché io credo che più un prodotto è mediocre e rivolto verso il basso e più piace e più arriva al popolo. E quello italiano - come dice l'Istat - per almeno il 70% è analfabeta. Comunque: de gustibus non disputandum est.
Comprendere Battiato (il 12 febbraio 2017 è morto il maestro Giusto Pio di Castelfranco Veneto, violino di Battiato) richiede conoscenza dei sufi, della filosofia araba e delle diverse sfaccettature della spiritualità medio-orientale. Troppo per la gente comune.
Qualcuno nel testo di Gabbani riconosce "Magic Shop" di Franco Battiato. Ci deve essere qualcosa nell'aria poiché le due canzoni non si somigliano affatto. Neanche nel testo.
"La scimmia si rialza"? Lodevole esempio di canzone impegnata. Scusate se non apprezzo Sanremo e se la canzone che ha vinto non mi piace. Preferisco leggere libri piuttosto che sprecare la mia vita a guardare la televisione e ad ascoltare canzonette. Ci sarà pure un riferimento a Desmond Morris ma io credo, come molti, che dei libri non si legga solo il titolo.
Leggete Gibran. Leggete i testi del sufismo e della ricerca mistica islamica. Leggete riguardo la ricerca della buddhità e delle dieci icone del bue per la ricerca di voi stessi. Approfondite le tematiche: lo fareste per il vostro bene. Imparate a conoscere ciò che è differente e a rispettarlo.
Spegnete la televisione. Leggete e lavorate su voi stessi: è l'investimento migliore.
G.B.F.
Foto: fiori. Una volta durante il festival di Sanremo se ne parlava di più (da Google Images).
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