Vita notturna: si riparte. Se il Governo fosse stato capace di pianificare e, soprattutto, di comunicare correttamente e in modo efficace, puntuale ed esaustivo gli imprenditori della nightlife avrebbero potuto organizzarsi in tempo.
E, invece, hanno dovuto tentare strade alternative: trasformare i loro locali notturni in bar pur di poter lavorare (e dar lavoro ai dipendenti) fino alle 23 o dover andare rapidamente alla ricerca di figuranti di sala per i lap dance bar.
Molte ragazze immagine che lavorano nei locali notturni, infatti, provengono dall'Europa dell'Est (Romania, Ungheria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Serbia) e dire loro "domani si ricomincia a lavorare" non significa che potranno essere presenti sul posto di lavoro da subito. Dovranno organizzarsi anche loro.
Anche queste ulteriori difficoltà sono frutto di decisioni discutibili da parte di chi ha gestito la pandemia.
La pandemia ha evidenziato il fortissimo scollamento e la distanza tra chi governa e il Paese reale. Sembra che chi viva di politica non conosca i settori, specie quello privato, e non ne mastichi le dinamiche.
Aperture ai bar e ristoranti con dehors e spazi all'aperto e incertezza sulle riaperture hanno creato grandi differenze tra imprenditori e lavoratori dello stesso settore. E questo poteva e doveva essere evitato.
Per quanto riguarda il nightlife capiamo perfettamente che la speranza di bigotti e pinzocheri sia quella di veder fallire il settore ma sappiamo anche che entro qualche giorno dalla riapertura tutto tornerà come prima: i primi a sapere che non ci sono affatto problemi sono i clienti dei locali che si tengono informati sui social network.
Le discoteche potrebbero riaprire ma con un'altra regola assurda: vietato ballare. Incredibile.
Cari bacchettoni se non vi piace il divertimento potete sempre stare a casa. E non dimenticate di mettere la mascherina anche quando andate a dormire.
Staff
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