Charlie Hebdo: ad un anno dalla strage è di nuovo sterile polemica
Charlie Hebdo: un anno dopo la strage. Il numero speciale ha già provocato polemiche. Ci sono persone che hanno paura della libertà e di quattro vignette.
Charlie Hebdo, con il numero uscito ad un anno dalla strage nella sua redazione, ha offeso sia cattolici sia musulmani. Motivo: in copertina è disegnato un dio monoteista con mitra e abiti sporchi di sangue.
Come se, nella storia e anche negli ultimi tempi, la maggior parte delle guerre (e degli attentati) non siano stati sempre causati da motivi religiosi.
Vien da pensare che per i vignettisti di Charlie Hebdo qualche uomo di chiesa non voglia riconoscere la decisione divina (comunicata a chi?) di concedere all'uomo il Libero Arbitrio (fantastica invenzione degli uomini per giustificare il mancato intervento - quando servirebbe - del "soprannaturale").
Del resto non si comprende perché agli uomini sia concesso di spararsi addosso, di costruire armi di distruzione di massa, di bombardare donne e bambini. Non si capisce perché ci sia milioni di persone malnutrite e non si capisce perché i nazisti poterono mettere in atto il genocidio degli Ebrei. Non si capisce perché la Corea del Nord continui a testare ordigni nucleari.
La storia è piena di atrocità commesse dall'uomo. Ne sentiamo di tutti i tipi ogni giorno senza che nessuno alzi un dito per aiutare chi sta peggio e, invece, dovremmo polemizzare e inorridire per qualche vignetta? State scherzando?
Forse sarà bene fare un esame di coscienza. Tutti i cattolici sono sicuri di essere bravi cattolici osservanti? Tutti i cristiani sono tali? Tutti i fedeli di una qualunque religione sono perfetti nel seguire il loro culto? No. Impossibile. E allora non lamentatevi per quattro vignette. Cercate di comportarvi veramente secondo i dettami delle vostre religioni ammesso che li conosciate.
Come avrete notato, come si fa sui giornali seri, il volto disegnato è stato pixellato per evitarne il riconoscimento. Così non avrete da lamentarvi.
La Libertà fa paura a tantissime persone che nella religione hanno trovato un modo per colmare il loro vuoto interiore. Del resto lasciar decidere qualcun altro al proprio posto fa sempre comodo (sempre che si rispettino gli insegnamenti). Essere liberi vuol dire anche saper scegliere, decidere, agire: ciò che fanno in Charlie Hebdo.
Che siate credenti o no lasciate fare il loro mestiere ai vignettisti. Se questo giornale non vi piace, non leggetelo ma non fatevi strumentalizzare da chi innesca polemiche per avere il controllo sulle vostre menti, alcune delle quali decisamente fragili.
Staff