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Putin e il suo discorso farneticante al popolo russo. Il suo delirio provoca il crollo della borsa di Mosca e la fuga dei russi chiamati alle armi: 300.000 i riservisti convocati. La gente protesta e raccoglie firme per chiedere le dimissioni del dittatore. Più di 1000 arresti tra chi protesta in strada.





Putin e il suo delirante discorso al popolo russo: "l'Occidente vuole distruggere la Russia" e l'operazione speciale (ossia la vigliacca invasione dell'Ucraina e il genocidio del popolo ucraino) che continuerà perché sono Kiev e l'occidente a non volere la pace.
Putin, nella sua folle esaltazione da leader messo alle corde, minaccia l'uso delle armi nucleari.

In pratica è il discorso dello sconfitto che si rende conto di aver fallito su tutta la linea e che comprende di essere ormai finito nei libri di Storia (non quelli approvati dalla propaganda russa) alla pari di Hitler e di altri mostri dell'umanità.

Ha fallito Putin: ha fallito su tutta la linea e cerca di recuperare punti con lo spauracchio dell'arma atomica e istituendo di gran carriera i referendum farsa nel Donbass. In questo modo, con questa finta consultazione popolare, spera di annettere i territori ucraini e di farli diventare "Russia" così da poter dire all'occidente: se si attacca il Donbass si attacca la Russia e allora sarà usata l'atomica.

Delirio del leader che vede il suo consenso diminuire, sebbene sia costruito sulla paura e sulla propaganda. La borsa di Mosca ha perso in poche ore circa il 10%.

Al vertice di Samarcanda Putin è rimasto solo:
Cina, India e Turchia hanno preso le distanze dal dittatore russo a cui hanno fatto capire che è tempo finire questa assurda guerra.




Moltissimi russi, alla notizia che Putin ha richiamato 300.000 riservisti per combattere in Ucraina, si sono come risvegliati da un sonno lungo decenni. Fino a quando combattevano i giovani e i soldati di leva se ne erano infischiati della loro morte. Adesso che dovranno combattere i riservisti hanno cominciato a sudare freddo e a protestare. Dovranno indossare la divisa anche i padri di famiglia e questo non è piaciuto.

Migliaia di persone hanno protestato in piazza contro Putin e ciò ha provocato la risposta delle forze armate al servizio del dittatore (chiamarla Polizia o servizio pubblico non avrebbe senso): 1000 arresti in poche ore.

Molti riservisti, invece di protestare, hanno preferito scappare: altro grande esempio di coraggio russo. Leoni con la vita dei soldati di leva ma conigli quando sono stati chiamati a combattere.
Leoni quando si tratta di sparare su donne, vecchi e bambini ucraini e vigliacchi che scappano a gambe levate quando l'Ucraina passa alla controffensiva: pavidi codardi.
In poche ore tutti i biglietti per voli diretti in Finlandia sono stati esauriti anche a prezzi decuplicati.

La Finlandia, unico stato confinante con la Russia che fa ancora entrare russi sul territorio, dovrebbe rispedirli tutti a casa e non farli entrare sul territorio. Non si sa mai che tra quei riservisti ci siano anche spie al servizio della dittatura.

Lettonia ed Estonia hanno già annunciato che non accetteranno i disertori russi per motivi di sicurezza interna.

Speriamo che l'Italia, in caso arrivino codardi russi, non li accetti e li rimandi dal quel loro folle dittatore che hanno servito e osannato per anni in pavido silenzio.




In Italia, a pochi giorni dal voto tanti amici di Putin si affrettano a dichiarare che hanno cambiato idea nei confronti del dittatore sanguinario. Un cambiamento di idee e di opinioni piuttosto tardivo considerato che si vota per il nuovo Parlamento tra 4 giorni.

Noi di Assud non diciamo mai per quale partito votare ma non voteremo mai per chi, per anni, ci ha raccontato come Putin fosse il più grande statista del mondo e di come fosse amico dell'Italia.

Noi siamo molto selettivi: amici discutibili, ripugnanti e nausebondi come Putin  non ne abbiamo mai avuti e non ne avremo mai.

Staff





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