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La Russia, ormai, per riconquistare la fiducia del mondo occidentale ha solo una strada percorribile: abbattere la dittatura. Ad oggi sembra impossibile che si possa ricominciare a dialogare.



C'è poco da dire. C'è poco da fare. Le relazioni internazionali con la Russia sono al lumicino. Le sanzioni economiche e finanziarie sono pesantissime. Le ripercussioni sulle incolpevoli popolazioni di Europa e Russia sono gravissime.

Il rublo è inutile carta straccia. Le grandi aziende occidentali stanno chiudendo i battenti delle sedi russe. Presto migliaia di russi si troveranno senza lavoro.
Qualcuno potrebbe dire che la Russia di Putin, a parte gli oligarchi che si sono arricchiti sulla pelle del loro popolo, è comunque abituata alla povertà e alla miseria. Magra consolazione.

Non che in Europa le cose vadano meglio. Si comincia a parlare di "economia di guerra" mentre più di qualcuno ha cominciato a fare scorte. Diesel e benzina hanno prezzi alle stelle: al via la protesta dei tir, i pescherecci si sono già fermati, andare a lavoro in auto diventa proibitivo, i beni primari aumentano di prezzo giorno dopo giorno. La gente in casa ha spento i riscaldamenti ma, il problema più grande, è per le aziende e le industrie che non possono spegnere gli impianti.

La diplomazia internazionale ha fallito più tentativi di dialogo. Complice la chiusura dei russi che non vogliono la pace in Ucraina.

Per ripristinare una situazione di normalità, di dialogo con l'occidente, di apertura, non si può fare altro: l'unica strada percorribile è che i russi abbattano la dittatura.
Al momento, affinché Europa e Stati Uniti riprendano il dialogo, le attività commerciali, gli scambi con la Russia sarà necessario che non ci sia più una dittatura.





Non si potrà dire: "va bene, abbiamo scherzato. Amici come prima". Dopo un genocidio non si potrà essere amici di un dittatore che non si fa scrupoli ad usare violenza anche contro il proprio popolo.

Chi esprime pareri diversi o in contrasto con quelli del dittatore, infatti, finisce spesso nei Gulag russi. Sì i gulag sono praticamente aperti e in funzione. Per la storiografia ufficiale sono stati chiusi nel 1987 ma molte carceri sono state "riconvertite" e i detenuti - rei e colpevoli solo di pensare idee diverse da quelle del dittatore - sono sottoposti a violenze e umiliazioni di ogni tipo.

Migliaia di persone spariscono ogni anno in Russia e non è difficile pensare che siano finiti dentro a qualche Gulag.

Abbattere la dittatura, ricostrurire l'Ucraina e dialogare in pace.
La globalizzazione dei mercati funziona se non si interrompono i flussi. Una guerra, purtroppo, fa sì che ciò accada.

Non ci sono altre strade.


Staff




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