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I social
Ed ecco la sorpresa: gli Insights di Instagram sono chiari. Su campagne lanciate verso Kiev (3,4 milioni di pubblico, uomini e donne, dai 18 ai 65+ anni) e Mosca (12,4 milioni di persone, uomini e donne, dai 18 ai 65+ anni) il 99,6% dei contatti avviene con persone a Kiev.
Cosa si deduce da questo? Che Putin e i suoi collaboratori hanno ordinato di chiudere l'accesso ai social come Facebook, Instagram e probabilmente Whatsapp. Probabilmente Twitter ma non abbiamo dati certi.
Significa che il popolo russo non deve sapere cosa il mondo occidentale pensi di Putin e dei suoi sostenitori. I russi devono essere condannati e obbligati al "pensiero unico" ossia al pensiero del dittatore Putin.
I pochi che ci hanno scritto dalla Russia sembravano dei pappagalli, meri ripetitori del pensiero del Cremlino: "combattiamo in Ucraina contro i nazisti invasori". In soldoni dei vaneggiamenti degni di cure psichiatriche.
Gli ucraini, invece, hanno scritto dell'amore per il loro Paese e della loro voglia di lottare per restare indipendenti, per restare liberi, per poter diventare europei. A loro abbiamo risposto con emoji di affetto e di solidarietà.
Siamo con il popolo ucraino, vigliaccamente aggredito e offeso.
Staff
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